Fognature, depuratori, allacci e salassi.
Con questa mia, tratto di un posto, ma è riferito a
tutto il territorio pugliese: imposizione dei siti di raccolta e smaltimento
delle acque nere, con l’aggravante dello scarico a mare, ed imposizione di
salassi per servizi non resi.
Più volte, inascoltato, ho parlato del
depuratore-consortile di Manduria-Sava, viciniori alla frazione turistica di
Avetrana, con il progetto dello scarico a mare delle acque reflue. L’ho fatto
come portavoce dell’associazione “Pro Specchiarica” (zona di recapito della
condotta sottomarina di scarico) e come presidente nazionale della
“Associazione Contro Tutte le Mafie”. Il progetto sul depuratore e sullo
scarico a mare fu avviato dai sindaci di Manduria: da Antonio Calò e proseguito
da Francesco Saverio Massaro, Paolo Tommasino, Roberto Massafra. I governatori
e le giunte regionali hanno autorizzato i depuratori e gli scarichi a mare,
(quindi non solo quello consortile di Manduria-Sava posto a confine al
territorio di Avetrana e sulla costa). I vari governatori sono stati Raffaele
Fitto del centro destra e Nicola Vendola del centro sinistra. Entrambi gli
schieramenti hanno preso per il culo (intercalare efficace) le cittadinanze
locali, preferendo fare gli interessi dell’Acquedotto pugliese, loro ente
foriero di interessi anche elettorali. Le popolazioni in rivolta, in
particolare quelle di Avetrana, sono sobillate e fomentate da quei militanti
politici che ad Avetrana hanno raccolto, prima e dopo l’adozione del progetto,
i voti per Antonio Calò alle elezioni provinciali e per tutti i manduriani che
volevano i voti di Avetrana. Il sindaco Luigi Conte, prima, e il sindaco Mario
De Marco, dopo, nulla hanno fatto per fermare un obbrobrio al suo nascere.
Conte ha pensato bene, invece, con i soldi pubblici, di avviare una causa
contro Fitto per la riforma sanitaria. In più, quelli del centro destra e del
centro sinistra, continuavano e continuano ed essere portatori di voti per
Raffaele Fitto e per Nicola Vendola, o chi per loro futuri sostituti, e per gli
schieramenti che li sostengono. Addirittura Pietro Brigante sostenitore
dell’amministrazione Calò nulla ha fatto per rimediare allo scempio. Brigante,
nativo di Avetrana e candidato sindaco proprio di Avetrana.
Ma oggi voglio parlare d’altro, sempre in riferimento
all’acquedotto pugliese e al problema depurazione delle acque. In generale,
però. Giusto per dire: come ci prendono per il culo (intercalare efficace).
Di questo come di tante altre manchevolezze degli
ambientalisti petulanti e permalosi si parla nel saggio “Ambientopoli. Ambiente
svenduto”. E’ da venti anni che studio il sistema
Italia, a carattere locale come a livello nazionale. Da queste indagini ne sono
scaturiti decine di saggi, raccolti in una collana editoriale "L'Italia
del Trucco, l'Italia che siamo", letti in tutto il mondo, ma che mi sono
valsi l’ostruzionismo dei media nazionali. Pennivendoli venduti all’economia ed
alla politica. Book ed E-Book che si possono trovare su Amazon.it.
L’acquedotto Pugliese ha fretta per l’inizio dei
lavori del depuratore di Manduria e Sava e della relativa condotta sottomarina.
L’ente idrico ricorda che i finanziamenti accordati dalla Regione Puglia per la
realizzazione dell’opera già appaltata, sono fruibili entro il 31 dicembre del
2015. Quindi solo di speculazione si tratta:
economica per l’AQP; politica per gli amministratori regionali in previsione
delle elezioni regionali??
Si parla sempre di Depurazione e scarico in mare. Perché
non si parla mai di Fitodepurazione? Perché non fornire agli operatori del
settore significativi spunti di riflessione attorno ai vantaggi e alle
opportunità reali della fitodepurazione? La fitodepurazione non è solo una
tecnica naturale di rimozione degli inquinanti utilizzabile per i reflui di
provenienza civile, industriale ed agricola: è, allo stesso tempo, strumento
efficace di miglioramento e salvaguardia ambientale. Rappresenta, altresì, una
risposta concreta ed economicamente interessante nella gestione delle acque di
scarico di derivazione civile ed industriale. Invece no. Nulla si guadagnerebbe!
Ma andiamo avanti. Il Sindaco di Avetrana Mario De
Marco con Ordinanza n. 7 del 15 aprile 2014 Prot. n. 2543, impone l’allaccio
obbligatorio alla rete fognaria entro luglio 2014. Tutto il paese è nel panico
per quanto riguarda le opere di allaccio, tenuto conto che la maggior parte
sono vecchie case ed i collegamenti partono dalla parte posteriore delle
abitazioni. Migliaia di euro di spesa. Il Sindaco è a posto. I cittadini, no!
Ma la beffa è che, per chi più onesto degli altri è
stato pronto a contrarre il servizio, rispetto ad altri più riottosi o
addirittura omittenti, dal 1° maggio 2014 gli sono addebitati in bolletta la
quota fissa e variabile di fognatura e depurazione, per sé ed anche per i
terremotati. Una mazzata. Peccato, però, che l’allaccio non c’è e non si sa
quando ci sarà.
Quindi i depuratori si costruiscono con i
finanziamenti regionali e il servizio si paga anche se non c’è? Mi chiedo dove
si impara a fare impresa in questo modo. Vorrei sapere chi sono i docenti.
Svista, speculazione, o cosa? Ma intanto il sindaco
Mario De Marco è a posto con la sua coscienza e la sua responsabilità
amministrativa. Così come per il depuratore di Manduria, vale anche per il
depuratore di Avetrana.
Imposizione dei siti di raccolta e smaltimento delle
acque nere, con l’aggravante dello scarico a mare ed imposizione di salassi per
servizi non resi. Spero che questo succeda solo ad Avetrana, perché se succede
in tutta la Puglia (e a me risulta di sì), be’ stiamo proprio freschi e
salassati!
Dr
Antonio Giangrande
Presidente
dell’Associazione Contro Tutte le Mafie e di Tele Web Italia
099.9708396
– 328.9163996
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