SCANDALO ESAMI
DI AVVOCATO A LECCE.
GIANGRANDE: UNA
DENUNCIA PENALE PER AUTOTUTELA.
DENUNCIARE PER
CALUNNIA, ABUSO DI UFFICIO E DIFFAMAZIONE LA COMMISSIONE DI ESAME DI AVVOCATO
DI CATANIA E PRESENTARE RICORSO AL TAR
DI LECCE.
Una
denuncia per calunnia, abuso d’ufficio e diffamazione contro la Commissione d’esame
di avvocato di Catania per tutelare l’immagine dei professionisti e di tutti i
cittadini leccesi, tarantini e brindisini è quanto propone il dr Antonio
Giangrande, presidente della “Associazione Contro Tutte le Mafie” (www.controtuttelemafie.it) e
profondo conoscitore del fenomeno degli esami e dei concorsi pubblici truccati.
Proposta presentata a tutti coloro che sono stati esclusi ed a tutti gli altri,
anche non candidati all’esame di avvocato, che si sentono vittime di questo
fenomeno di caccia alle streghe o che si sentano diffamati come rappresentanti
e come cittadini del territorio, ormai sputtanato in tutta Italia. E proposta
di presentazione del ricorso al Tar che sarebbe probabilmente accolto, tenuto
conto dei precedenti al Consiglio di Stato.
«A
Lecce sarebbero solo 440 su 1258 i compiti ritenuti
validi. Questo il responso della Commissione di Catania, presieduta
dall’Avvocato Antonio Vitale, addetta alla correzione degli elaborati. Più di
cento scritti finiscono sul tavolo della Procura della Repubblica con l’accusa
di plagio, per poi, magari, scoprire che è tutta una bufala. Copioni a parte,
sarebbe, comunque, il 65% a non superare
l’esame: troppi per definirli asini, tenuto conto che, per esperienza
personale, so che alla fase di correzione non si dedicano oltre i 5 minuti,
rispetto ai 15/20 minuti occorrenti. Troppo pochi per esprimere giudizi
fondati. Da 20 anni denuncio che in Italia agli esami tutti si copia ed adesso
scoprono l’acqua calda. E copiano tutti. Si ricordi il “Buffoni, Buffoni”
all’esame per magistrati o le intemperanze gli esami per l’avvocatura di Stato
o la prova annullata per l’esame di notaio.
Le mie denunce sono state sempre archiviate ed io
fatto passare per pazzo o mitomane.
Quindi chi si è abilitato
barando, ha scoperto l’acqua calda. Questa caccia alle streghe, perché? Vagito
di legalità? Manco per idea. In tempo di magra per i professionisti sul
mercato, si fa passare per plagio, non solo la dettatura uniforme dell’intero
elaborato (ripeto, che c’è sempre stata), ma anche l’indicazione della massima
giurisprudenziale senza virgolette. Ergo: dov’è il dolo? Per chi opera in
ambito giuridico le massime della Cassazione sono l’appiglio per tutte le tesi
difensive di parte o accusatorie. Senza di queste sarebbero solo opinioni
personali senza valore. Altra cosa è riportare pari pari, più che le massime,
le motivazioni delle sentenze.
Prescindendo dalla caccia mirata alle streghe, c’è
forse di più?
Ed allora i candidati esclusi alla prova scritta
dell’esame di avvocato tenuta presso la Corte d’Appello di Lecce si rivolgano a
noi per coordinare tutte le azioni di tutela: una denuncia per calunnia, abuso d’ufficio e
per diffamazione contro tutti coloro che si son resi responsabili di una
campagna diffamatoria ed un accanimento senza precedenti. Premo ricordare che
l’esame è truccato insitamente e non bisogna scaricare sulla dignità e l’onore
dei candidati gli interessi di una categoria corporativistica. Nessuno li difende
i ragazzi, esclusi e denunciati (cornuti e mazziati) ma, dato che io c’ero e ci
sono dal 1998, posso testimoniare che se plagio vi è stato, vi è sempre stato,
e qualcuno ha omesso il suo intervento facendola diventare una consuetudine e
quindi una norma da rispettare, e sono concorsi nel reato anche la commissione
di Lecce ed il Presidente della Corte d’Appello, Mario Buffa, in quanto hanno
agevolato le copiature. L’esame di avvocato in tutta Italia si apre alle 9 con
la lettura delle tracce, che così finiscono in rete sul web. A Lecce l’esame
non inizia mai prima delle undici. I ragazzi più furbi hanno tutto il tempo di
copiare legalmente, in quanto l’esame non è ancora iniziato e quindi, se hanno
copiato, non lo hanno fatto in quel frangente, perché non ci si può spostare
dal banco. Anche se, devo dire, si è sempre permessa la migrazione per occupare
posti non propri.
Su questi punti chiamerei a testimoniare, a rischio di
spergiuro, tutti gli avvocati d’Italia.
Ai malfidati, poi, spiegherei per filo e per segno
come si trucca l’esame, verbalmente, in testi ed in video.
Mi chiedo, altresì, perché tanto accanimento su Lecce
se sempre si è copiato ed in tutta Italia? E perché non ci si impegna ha
perseguire le commissioni che i compiti non li correggono e li dichiarano tali?
Ma la correzione era mirata al dare retti giudizi o si
sono solo impegnati a fare opera inquisitoria e persecutoria?
Inoltre ci sono buone possibilità che il ricorso al
Tar avverso all’esclusione possa essere accolto in base ai precedenti del
Consiglio di Stato».
Dr
Antonio Giangrande
Presidente
dell’Associazione Contro Tutte le Mafie e di Tele Web Italia
099.9708396
– 328.9163996
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