ERGASTOLO
PER SABRINA E COSIMA E SUCCESSO PER CHI RACCONTA LE LODI DEI MAGISTRATI DI
TARANTO. CENSURA ASSOLUTA PER LE CONTRO VOCI.
Roberta Bruzzone dalla sua esperienza sul delitto di Sarah
Scazzi ha tratto un libro-dossier intitolato “Segreti di famiglia”, con
co-autori Giuseppe Centonze e Filomena Cavallaro, fondatori del Gruppo Verità e
Giustizia per Sarah. Le pagine dei giornali dedicate non solo alla cultura si
occupano della notizia. Le rassegne di narrativa e saggistica si contendono la
sua partecipazione, perché la notorietà la precede. Il libro racconta, dal
punto di vista degli autori, l’omicidio della 15enne di Avetrana. La
criminologa, la cui notorietà rinviene o è aumentata considerevolmente proprio
dalla sua partecipazione al caso di Avetrana con le sue comparsate in tv in
programmi colpevolisti, ritiene che la sentenza emessa dalla corte d’assise di
Taranto, presieduta da Cesarina Trunfio, sia il risultato di un ottimo lavoro
condotto dalla magistratura. Quella Roberta Bruzzone che nel processo, dalla
difesa di Sabrina Misseri, gli è stato contestato il plurimo status. Prima è
stata consulente di Michele Misseri, chiamata proprio dall’avvocato di Michele.
Assunta da Daniele Galoppa perché, convinto della colpevolezza di Sabrina, non
crede al suo cliente. Galoppa che lo stesso Michele definisce amico di Pietro
Argentino, pubblico ministero dell’accusa con Mariano Buccoliero. Poi la
Bruzzone diventa testimone dell’accusa contro Sabrina Misseri e Cosima Serrano.
Poi ancora la criminologa diviene presunta persona offesa nel procedimento penale
contro Michele Misseri per calunnia e diffamazione perché accusata da questo di
averlo indotto ad incolpare la figlia per la morte di Sarah. Accusa grave ed
incontestabile, quella della difesa di Sabrina, rivolta alla Bruzzone dall’avv.
Nicola Marseglia, che mina l’imparzialità di giudizio della criminologa.
Nonostante la sua partigianeria, appunto per la sua presa di posizione a favore
dei magistrati di Taranto, tutta la stampa locale e nazionale parla del libro
della Bruzzone e tutti gli incontri culturali la invitano a promuovere il suo libro.
Un libro diverso ed alternativo fondato
sull’esperienza vissuta, ma non meno importante, invece, si contrappone a
quello della Bruzzone fondato sul gineceo di via Deledda. L’indagine su Sarah
Scazzi e sui misteri che ne hanno decretato la morte ad Avetrana è stata
condotta con raffinatezza e certosina sapienza da un noto saggista: lo
scrittore Antonio Giangrande. Il famoso scrittore sul web di 50 saggi
d’inchiesta ha fatto di questo incredibile caso mediatico un libro-dossier senza
faziosità, ma con alta competenza professionale giuridica e di comunicazione. Il
libro racconta, atti e testimonianze alla mano, l’omicidio della 15enne di
Avetrana in tutti i suoi dettagli, anche quelli più sconosciuti o tralasciati
artatamente dai protagonisti della cronaca.
«Il libro racconta la verità storica conosciuta che va oltre la
verità mediatica e giudiziaria, che tutti accettano senza remore, perché questa
verità gli è stata inculcata dalla stampa, ma che non corrisponde alla verità
storica – spiega Antonio Giangrande, autore del libro-dossier sul caso di Sarah
Scazzi dal titolo “Sarah Scazzi. Il
delitto di Avetrana. Il resoconto di un Avetranese. Quello che non si osa
dire.”, pubblicato su www.controtuttelemafie.it, su Amazon in Ebook, su Lulu in cartaceo e su Google
libri.- Io racconto, sostenuto in questo da video pubblicati sui miei canali
youtube, quello che da avetranese ho visto sin dal primo giorno, senza la
mediazione della stampa. Io narro quel che ho visto e vissuto sulla pelle,
tenendo conto del contesto ambientale ed istituzionale, locale e nazionale.
Riporto il tutto senza peli sulla lingua, anzi sulla tastiera. Non sono stato
mai influenzato, nei miei giudizi, da quei giornalisti che non hanno mai
raccontato la verità: sia del processo, sia fuori dal processo. La mia è una
verità scomoda che, specialmente le tv ed i giornali locali, non vogliono
divulgare. Ma tant’è quella è: una verità incontestabile, che nessuna censura
od omertà possono seppellire. Basta seguire le puntate registrate da “Un Giorno
in Pretura” per rendersi conto di persona quale è la differenza tra quello che
veramente è successo in aula e quanto, invece, hanno riportato i giornalisti
durante le loro cronache d’udienza. E’ l’esempio di come si può stravolgere la
realtà e come si può influenzare la gente. Con lo stesso spirito ho seguito
vicende analoghe ed ho fatto un certo parallelismo. Ma io sono un testimone
scomodo dei nostri tempi e tv e giornali stanno bene attenti a non parlare del
mio libro, così come le rassegne culturali non approntano mai un
contraddittorio tra autori con queste verità contrastanti. La mia conferenza
stampa di presentazione del libro è andata deserta, quantunque avessi invitato
stampa e tv nella sede dell’associazione nazionale antimafia di cui sono
presidente. Giusto per dimostrare come la stampa locale si comporta contro
coloro che osano sollevare legittime critiche sui magistrati tarantini. C’è da
dire di più. Pur presentando con una luce diversa il paese di Avetrana, la
stessa amministrazione comunale di Avetrana e gli stessi cittadini hanno
ignorato l’evento della presentazione del libro e certo il libro non è presente
nella locale biblioteca comunale. La stessa cosa è successa per un altro mio libro-dossier
dal titolo “Tutto su Taranto. Quello che non si osa dire”, in cui si mette a
nudo la classe dirigente e giudiziaria di Taranto con tutte le malefatte
commesse in tempi diversi. Nonostante tutto, però, il mio libro su Sarah sta
avendo un discreto successo e la Verità si divulga. Non sono contro od a favore
di alcuno, ma il mio libro stilla il dubbio che forse ci sono delle innocenti
in carcere o, se non altro, se colpevoli, non vi è uno straccio di prova che
convalidi la loro condanna.»
TUTTO SU SARAH SCAZZI SUL WEB
Dr
Antonio Giangrande
Presidente
dell’Associazione Contro Tutte le Mafie e di Tele Web Italia
099.9708396
– 328.9163996
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