domenica 19 dicembre 2010

LOTTA ALLA MAFIA

A Taranto, nella sede di Palazzo Galeota, il sottosegretario all’Interno, Alfredo Mantovano, ha inaugurato lo Sportello comunale antiracket-usura.
In riferimento a tale evento vi è una denuncia pubblica del Presidente dell’Associazione Contro Tutte le Mafie, iscritta presso la Prefettura di Taranto dal 2006.
«Mi vergogno di essere tarantino, Sono queste manifestazioni propagandistiche ed inutili che fanno venir meno la convinzione di continuare a fare volontariato e solidarietà, specie se si rischia la vita propria e dei familiari. Le vittime di tutto hanno bisogno, ma non di visibilità presso sportelli pubblici, a cui può seguire riconoscibilità e ritorsione. Le vittime hanno bisogno solo di magistrati che procedano quando ricevono le denunce e di funzionari prefettizi solerti e capaci che le assistano per gli indennizzi di legge. Le denunce devono essere presentate con cautela, a rischio di calunnia. Le vittime hanno bisogno solo di avvocati, magistrati e burocrati capaci e non di strumentali associazioni politicizzate. Le associazioni tematiche possono solo informare e devono essere sostenute non avversate quando fanno il loro dovere. Da tutta Italia noi riceviamo molte segnalazioni, ma sono molte di più le lamentele circa l’inefficienza del sistema. In Italia con i nostri avvocati abbiamo assistito vittime in zone di “Cosa Nostra, ‘Ndrangheta, Camorra, Sacra Corono Unita e Mafia Russa. Lo abbiamo fatto anche in quelle regioni che credono che il fenomeno da loro non sia presente. Abbiamo studiato e combattuto il racket e l’usura in tutte le sue forme. Io, Presidente nazionale di un’associazione antiracket ed antiusura, purtroppo iscritta presso la Prefettura di Taranto, osteggiato proprio a Taranto perché combatto l’usura bancaria e le anomalie della legge sull’usura, che non è per niente equa e giusta, oltre che combattere gli insabbiamenti e gli abusi giudiziari. A Taranto si aprono sportelli antiracket ed antiusura, comitati per la legalità, arriva la commissione antimafia, si affidano i beni confiscati e l’unica associazione locale che è conosciuta in campo nazionale non è mai invitata a partecipare. Ignorata perché non è conforme con il sistema. La Prefettura di Taranto, addirittura, ha chiesto a Carabinieri, Polizia e Guardia di Finanza di effettuare accertamenti sull’associazione. Meno male che la Guardia di Finanza di Manduria ha provveduto con professionalità, accertando chi siamo e cosa facciamo. Sarebbe utile sapere cosa abbiano prodotto le altre istituzioni incaricate, tenuto conto che il sottoscritto non è mai stato chiamato a riferire sulla propria attività. Aggiungo che, anziché tutelare la mia persona, si è già rigettata addirittura la mia richiesta di porto d’armi per difesa personale. Rigetto motivati da accertamenti incaricati alle autorità di cui sopra, mai effettuati, ma dichiarati tali. La lotta alla mafia più che apparire a fini propagandistici, deve anche essere concreta e non ritorsiva nei confronti di chi non si omologa. Certo è che, nonostante le istituzioni e i media che ci avversano e ci ignorano, o i mafiosi che ci minacciano, noi continueremo la nostra attività di lotta per la legalità».
Questo afferma il Dr Antonio Giangrande, Presidente nazionale dell’Associazione Contro Tutte Le Mafie, ONLUS e apolitica. Dai suoi siti si prova come l’associazione operi in modo telematico, (virtuale anziché fisico), agevolando le vittime a rimanere anonime o a non spostarsi per recarsi presso la sede, informando le vittime di racket ed usura su modi e forme di presentazione delle denunce e di accesso ai benefici di legge, oltre che dare voce alle problematiche generali e locali. Dalle varie località si può verificare l’opera prestata.
Grazie dell’attenzione.
Presidente Dr Antonio Giangrande – ASSOCIAZIONE CONTRO TUTTE LE MAFIE
099.9708396 – 328.9163996
www.controtuttelemafie.it
www.telewebitalia.eu

domenica 12 dicembre 2010

INIZIATIVA POPOLARE CONTRO LA MAFIA VERDE

La “Associazione Contro Tutte le Mafie”, ONLUS e apolitica, promuove una campagna di cittadinanza attiva ambientalista, in seguito all’inchiesta tematica svolta, contenuta sul sito associativo in http://www.controtuttelemafie.it/testimonianze%20natura.htm
Un sistema nazionale di tutela dei diritti del cittadino contro l’inquinamento.
Cause civili collettive per il risarcimento danni da inquinamento dell’aria e delle acque. L’azione giudiziaria civile di risarcimento danni all’ambiente (in forma specifica o per equivalente), ovvero alla persona (biologici, morali e per “il patema d’animo”), e l’obbligo per le amministrazioni locali ad emettere ordinanze attinenti oneri per le grandi aziende a titolo di indennità di ristoro civico e di servitù industriale, dovuto al loro esercizio, quantunque l’inquinamento sia o fosse al di sotto del limite legale, porterà un senso di legalità in un territorio martoriato. Resta fermo l’obbligo per le aziende di adeguarsi ai limiti di emissioni inquinanti, pena il risarcimento del maggior danno.
Proposte normative a favore della raccolta differenziata dei rifiuti. Il riciclaggio apre un nuovo mercato, in cui nuove piccole e medie imprese recuperano i materiali riciclabili per rivenderli come materia prima o semilavorati alle imprese produttrici di beni. Un mercato che si traduce pertanto in nuova occupazione. Se al ricavo effettuato dalla vendita dei materiali riciclati si destinasse anche il risparmio effettuato dalla mancata raccolta e smaltimento dei medesimi materiali, vi sarebbe un incentivo per nuovi posti di lavoro e una raccolta più efficace porta a porta.
Depenalizzazione dello smaltimento dei residui di potatura: una iattura per i contadini. Senza l’obbligo a carico degli agricoltori, sarebbero le imprese di smaltimento a proporsi per la raccolta e smaltimento senza oneri.
Uso del fotovoltaico domestico. Dietro al fotovoltaico - entrato nell'immaginario collettivo come una fonte di energia alternativa ed ecologica - hanno costruito un sistema intenzionalmente contorto e complesso per fare, ancora una volta, dell'energia un business, ai danni dei cittadini e dello Stato stesso. Al momento dell'acquisto dell'impianto, viene sottoscritto un "mutuo chirografario" di 20 anni, ad un tasso del 5-6%, grazie al quale la Banca anticipa l'intera somma del costo dell'impianto e poi si rifà sulle somme trasferite dal Ministero, se il progetto è approvato. Il punto critico viene allo scoperto proprio esaminando questo "piccolo" particolare, in quanto l'acquisto dell'impianto implica direttamente la sottoscrizione del mutuo, ma non necessariamente l'attribuzione degli incentivi statali, la cui concessione si ha solo dopo che l'impianto diventa funzionante e deve comunque scontare la valutazione delle condizioni esistenti. Nel momento in cui, dunque, acquistate l'impianto verrà subito acceso il mutuo, che non sarà collegato alla pratica inoltrata presso il Ministero: i due contratti vengono ad esistere in momenti diversi, e le vicende dell'uno non posso influire l'esito dell'altro. In altre parole, qualora lo Stato non conceda il finanziamento o interrompa il trasferimento perché "le quote energetiche" sono state tutte aggiudicate, il mutuo non cesserà di esistere e incomberà sul soggetto che lo ha sottoscritto, unico e solo debitore "chirografario", ossia responsabile personalmente e con i suoi beni. Nel meccanismo è stata prevista anche una forma di "copertura assicurativa" in caso di furto o di guasto dell'impianto, che potrebbero portare all'interruzione dei trasferimenti dello Stato. Perché l'Enel non comincia già da domani a fornire ad ogni famiglia un impianto fotovoltaico, acquistando dai cittadini l'energia, investendo così nella "produzione diffusa" e non in quella concentrata in obsolete centrali termoelettriche?
Tenuto conto dell’interesse pubblico, si invitano le associazioni ambientaliste e degli agricoltori a collaborare all’iniziativa e ai media di dare ampio spazio mediatico sulle loro testate.

Grazie dell’attenzione.
Presidente Dr Antonio Giangrande – ASSOCIAZIONE CONTRO TUTTE LE MAFIE
099.9708396 – 328.9163996
www.controtuttelemafie.it
www.telewebitalia.eu