Lettera aperta
al dr Silvio Berlusconi.
Sig.
Presidente, sono Antonio Giangrande, orgoglioso di essere diverso. Diverso, perché,
nell’informare la gente dell’imperante ingiustizia, i magistrati se ne
lamentano. E coloro che io critico, poi, sono quelli che mi giudicano e mi
condannano. Ma io, così come altri colleghi perseguitati che fanno vera informazione,
non vado in televisione a piangere la mia malasorte.
Pur essendo noi,
per i forcaioli di destra e di sinistra, “delinquenti” come lei.
Sono un
liberale, non come lei, ed, appunto, una cosa a Lei la voglio dire.
Quello che le è
capitato, in fondo, se lo merita. 20 anni son passati. Aveva il potere
economico. Aveva il potere mediatico. Aveva il potere politico. Aveva il potere
istituzionale. E non è stato capace nemmeno di difendere se stesso dallo
strapotere dei magistrati. Li ha lasciati fare ed ha tutelato gli interessi
degli avvocati e di tutte le lobbies e le caste, fregandosene dei poveri
cristi. Perché se quello di cui si lamenta, capita a lei, figuriamoci cosa
capita alla povera gente. E i suoi giornalisti sempre lì a denunciare abusi ed
ingiustizie a carico del loro padrone. Anzi, lei, oltretutto, imbarca nei suoi
canali mediatici gente comunista genuflessa ai magistrati. Non una parola sul
fatto che l’ingiustizia contro uno, siffatto potente, è l’elevazione a sistema
di un cancro della democrazia. Quanti poveri cristi devono piangere la loro
sorte di innocenti in carcere per convincere qualcuno ad intervenire? Se è
vero, come è vero, che se funzionari di Stato appartenenti ad un Ordine si son
elevati a Potere, è sacrosanto sostenere che un leader politico che incarna il
Potere del popolo non sta lì a tergiversare con i suoi funzionari, ma toglie
loro la linfa che alimenta lo strapotere di cui loro abusano. Ma tanto, chi se
ne fotte della povera gente innocente rinchiusa in canili umani.
“Chi non
conosce la verità è uno sciocco, ma chi, conoscendola, la chiama bugia, è un
delinquente”. Aforisma di Bertolt Brecht. Bene. Tante verità soggettive e tante
omertà son tasselli che la mente corrompono. Io le cerco, le filtro e nei miei
libri compongo il puzzle, svelando l’immagine che dimostra la verità oggettiva
censurata da interessi economici ed ideologie vetuste e criminali.
Rappresentare con verità storica, anche scomoda ai potenti di turno, la realtà
contemporanea, rapportandola al passato e proiettandola al futuro. Per non
reiterare vecchi errori. Perché la massa dimentica o non conosce. Denuncio i
difetti e caldeggio i pregi italici. Perché non abbiamo orgoglio e
dignità per migliorarci e perché non sappiamo apprezzare, tutelare e
promuovere quello che abbiamo ereditato dai nostri avi. Insomma, siamo bravi a
farci del male e qualcuno deve pur essere diverso! Ha mai pensato, per un
momento, che c’è qualcuno che da anni lavora indefessamente per farle sapere
quello che non sa? E questo al di là della sua convinzione di sapere già tutto
dalle sue fonti? Provi a leggere un e-book o un book di Antonio Giangrande.
Scoprirà, cosa succede veramente in Italia. Cose che nessuno a lei vicino le
dirà mai. Non troverà le cose ovvie. Cose che servono solo a bacare la mente. Troverà
quello che tutti sanno, o che provano sulla loro pelle, ma che nessuno ha il
coraggio di raccontare.
Può anche non
leggere questi libri, frutto di anni di ricerca, ma nell’ignoranza imperante
che impedisce l’evoluzione non potrà dire che la colpa è degli altri e che gli
altri son tutti uguali.
Ad oggi, per
esempio, sappiamo che lo studio di due ricercatori svela: i magistrati di
sinistra indagano di più gli avversari politici; i magistrati di destra
insabbiano di più le accuse contro i loro amici e colleghi. E poi. Parla l’ex
capo dei Casalesi. La camorra e la mafia non finirà mai, finchè ci saranno
politici, magistrati e forze dell’ordine mafiosi. Inutile lamentarci dei
"Caccamo" alla Cassazione. Carmine Schiavone ha detto: Roma nostra! "Ondata di ricorsi dopo il
«trionfo». Un giudice: annullare tutto. Concorsi per giudici, Napoli capitale
dei promossi. L'area coperta dalla Corte d'appello ha «prodotto» un terzo degli
aspiranti magistrati. E un terzo degli esaminatori". O la statistica è birichina assai o c'è qualcosa che
non quadra nell'attuale concorso di accesso alla magistratura. Quasi un terzo
degli aspiranti giudici ammessi agli orali vengono infatti dall'area della
Corte d'Appello di Napoli, che rappresenta solo un trentacinquesimo del
territorio e un dodicesimo della popolazione italiana. Un trionfo. Accompagnato
però da una curiosa coincidenza: erano della stessa area, più Salerno, 7 su 24
dei membri togati della commissione e 5 su 8 dei docenti universitari. Cioè
oltre un terzo degli esaminatori. Lo strumento per addentrarsi nei gangli del
potere sono gli esami di Stato ed i concorsi pubblici truccati.
Bene, dr
Berlusconi, Lei, avendone il potere per 20 anni, oltre che lamentarsi, cosa ha
fatto per tutelare, non tanto se stesso, i cui risultati sono evidenti, ma i
cittadini vittime dell’ingiustizia (contro il singolo) e della malagiustizia
(contro la collettività)?
Quello che i
politici oggi hanno perso è la credibilità: chi a torto attacca i magistrati;
chi a torto li difende a spada tratta; chi a torto cerca l’intervento
referendario inutile in tema di giustizia, fa sì che quel 50 % di astensione
elettorale aumenti. Proprio perché, la gente, è stufa di farsi prendere in
giro. Oltremodo adesso che siete tutti al Governo delle larghe intese per fottere
il popolo. Quel popolo che mai si chiede: ma che cazzo di fine fanno i nostri
soldi, che non bastano mai? E questo modo di fare informazione e spettacolo
della stampa e della tv, certamente, alimenta il ribrezzo contro l'odierno
sistema di potere.
Dr
Antonio Giangrande
Presidente
dell’Associazione Contro Tutte le Mafie e di Tele Web Italia
099.9708396
– 328.9163996
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