I sindacati, Laforgia e Mantovano. Università
del Salento. Una grande famiglia.
Tanto rumore per nulla. E’ tutto truccato e
si accapigliano per tre compiti truccati.
Omertà invece per i concorsi in avvocatura,
magistratura e notariato.
Università
del Salento: una grande famiglia. Si intitolava un servizio di Tele Rama. I
grappoli di famiglie che hanno fatto il nido nell'Università del Salento, il
nepotismo che rischia di soffocare l'ateneo leccese e le contromisure che il
rettore Domenico Laforgia ha cercato di mettere in campo, senza troppo
successo. Scheda a cura di Danilo Lupo e Matteo Brandi, andata in onda
nell'Indiano del dicembre 2008 dedicato all'università e condotto da Mauro
Giliberti.
Con il
discorso ufficiale del Magnifico Rettore, Prof. Ing. Domenico Laforgia, è stato
inaugurato a Brindisi il 3/12/2009 l'anno accademico 2009-2010 dell'Università
del Salento. Presenti alla cerimonia Gianfranco Fini, Presidente della Camera
dei Deputati e diverse altre insigne personalità del mondo politico, economico
e culturale della penisola salentina. In quella sede ha palesato una realtà,
che molti cercano di ignorare o tacitare. “…..Questo è un altro dato che si presta
ottimamente ad una lettura politica. Il familismo non è la ferita pruriginosa
di questa o quella Università, ma di tutto il sistema occupazionale italiano. È
una malattia endemica del Paese che ha contagiato tutti i campi, dalla politica
alle libere professioni, dal giornalismo al mondo dello spettacolo,
dall’industria a tutto il comparto pubblico. Familismo, nepotismo e
clientelismo non sono le conseguenze di un sistema malato, come spesso si dice,
ma sono il segno più evidente di una mancanza effettiva di alternative
possibili. Ed è questa povertà di occasioni che mette in moto il meccanismo,
che diventa perverso e nocente alla comunità quando non è neppure compensato
dal merito."
Che una
vera corazzata di parlamentari italiani sottoscriva una dichiarazione di guerra
contro un ateneo di provincia è un caso più unico che raro. Porta la firma di
ben cinquantacinque deputati, infatti, la richiesta di ispezione
ministeriale da eseguire nell’Università del Salento. L’interpellanza
urgente, ideata dall’ex sottosegretario agli Interni, il pidiellino Alfredo
Mantovano, è stata inoltrata ai ministri dell’Istruzione e della
Funzione Pubblica, Francesco Profumo e Filippo Patroni
Griffi. Di mezzo ci sono presunte condotte illecite e ragioni di
trasparenza da ripristinare. Ci
sono anche gli appalti che si accingono ad essere portati in gara. Tanti.
Molti. Del valore, all’incirca, di cento milioni di euro.
Nell’interpellanza si parla del Tar di Lecce. Tar che spesso adotta decisioni
contrastanti tra loro, pur aventi lo stesso oggetto. E pur la stampa pubblica: Indagato
presidente del TAR Lecce solo per abuso d’ufficio e solo lui. Antonio
Cavallari, presidente del Tar di Lecce indagato per abuso d’ufficio per aver
favorito un’azienda in odor di mafia difesa dal noto amministrativista leccese,
avv. Pietro Quinto.
Ahhh... Quante volte io e tutti gli avvocati non principi del foro che
bazzicano le aule del Tar di Lecce avremmo desiderato un atto di sospensiva di
sabato ed in 24 ore!!!!!!!!
Poi si parla della Procura di Lecce. Mi astengo dal dare giudizi sull’esito
delle mie denunce contro i concorsi truccati, ma mi riporto a quanto detto dal
Procuratore Capo di Bari: «Non posso non rilevare che questo tipo di
accertamenti è iniziato un anno fa, ma un’indagine a carico di un procuratore
non può durare tanto. Occorre dare risposte rapide sia che siano stati commessi
reati, sia che non siano stati commessi, soprattutto per la credibilità
dell’ufficio».
La pensano allo stesso modo migliaia di persone
indagate che vivono in un «limbo» e che chiedono senza fortuna di potere dire
la loro. La giustizia non è uguale per tutti?
«Capita
a me quello che accade a tanti cittadini. Rappresento, però, che,
indipendentemente dalla vicenda personale, la questione si riverbera
sull'intero ufficio. Non sostengo che la mia posizione è diversa, ma lamento
che così si mette a rischio la credibilità della giustizia e delle istituzioni.
Una situazione che deve essere definita in tempi rapidi. Per questo voglio
subito essere interrogato».
Tanto rumore per nulla. Certo è che nessuno, tanto
meno l’On. Alfredo Mantovano più volte interpellato, va a chiedere ispezioni ministeriali
per vagliare le risultanze dell'esame di abilitazione di avvocato o di notaio o
di professore universitario, ovvero di verificare la legalità delle procedure
di accesso alla magistratura. Compiti non corretti? Per le commissioni d'esame:
Fa niente, conta il nome e l'accompagno. Il TAR, intanto, da parte sua sforna
sentenze antitetiche tra loro su domande aventi lo stesso oggetto. Basta
leggere il libro del dr Antonio Giangrande, presidente della
“Associazione Contro Tutte le Mafie” www.controtuttelemafie.it,
e scrittore-editore dissidente che proprio sul tema ha scritto e pubblicato
“CONCORSOPOLI". Libro facente parte della collana editoriale
“L’Italia del Trucco, l’Italia che siamo” pubblicata sui propri siti web, su
Amazon in E-Book e su Lulu in cartaceo. Uno tra i 40 libri scritti dallo stesso
autore e pertinenti questioni che nessuno osa affrontare. Opere che i media si
astengono a dare la dovuta visibilità e le rassegne culturali ad ignorare.
Dr
Antonio Giangrande
Presidente
dell’Associazione Contro Tutte le Mafie e di Tele Web Italia
099.9708396
– 328.9163996
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