Recensione della
collana editoriale “L’Italia del Trucco, l’Italia che siamo”.
Decine di saggi
di inchiesta suddivisi per tema o per territorio dove la cronaca diventa storia
e dove luoghi e protagonisti sono trattati allo stesso modo e sullo stesso
piano.
Vi siete mai
chiesti perché non conoscete Antonio Giangrande? Perché egli, pur avendo
scritto di Mafia, Massoneria e Lobbies, non abbia la notorietà generalista di Roberto
Saviano, lo stesso che a Scampia gli hanno dedicato un motto: “Scampia-moci da
Saviano”? Vi siete mai spiegati il motivo sul perché, avendo Antonio Giangrande
scritto decine di saggi di inchiesta e ben due libri sul delitto di Sarah
Scazzi ed essendo egli stesso avetranese, mai sia stato invitato nei talk show
televisivi a render presente la posizione anti giustizialista, a differenza
della Roberta Bruzzone che presenzia in qualità di esperta in conflitto di
interessi essendo ella autrice di un libro su Sarah Scazzi ed allo stesso tempo
presunta parte offesa in un procedimento connesso?
Il motivo è
chiaro. Egli non è allineato, conforme ed omologato e scrive fuori dal coro
sistematico ed ideologico. Di fatto è stato estromesso dai salotti buoni e di
conseguenza ignorato dal pubblico generalista.
La sua storia è
paradigmatica dell'imbecillità italiana, dove il tuo valore si misura non per
ciò che fai, bensì dalla consorteria cui appartieni e dove dipende tutto dai
momenti della convenienza. Devi per forza dare il senso di appartenenza a
sinistra, difendere lo status quo ed osannare i magistrati. Non puoi dire il
contrario rispetto alla vulgata sinistrorsa. I cittadini devono essere
imbottiti non di informazioni ma di suggestioni.
Come dire: sui
social network girano le foto di otto cadaveri appesi a testa in giù ad una
struttura metallica di Hawija, nella provincia di Kirkuk, allora si parla di
barbarie dell’Isis , come è giusto che sia. Quando i comunisti appesero
Mussolini e la Petacci in piazzale Loreto o infoibarono gente innocente nel
carso, si parlò di atti di eroismo dei partigiani.
Se qualcuno
racconta la verità e presto tacciato di mitomania o pazzia. Quando non dici più quello che piace al
sistema, composto da amici e compari, ti relegano tra i reietti della penna o
della tastiera, se non addirittura dietro le sbarre di una prigione: Così
va questa Italia!
Questa
recensione non è un tentativo di promuovere uno spot gratuito per interessi
economici.
I libri di
Antonio Giangrande li trovi su Amazon.it o su Lulu.com o su CreateSpace.com o
su Google Libri. Ma si possono leggere parzialmente free su Google Libri ove vi
sono circa 60.000 mila accessi al dì, come si possono leggere gratuitamente
anche su www.controtuttelemafie.it
, il sito web della “Associazione Contro Tutte le Mafie”, sodalizio nazionale
antimafia antagonista a Libera di Don Ciotti e della CGIL.
Si provi a
leggere solo l’articolato dei capitoli per rendersi conto che in quei libri si
troveranno le malefatte della mafia, ma anche gli abusi dell’antimafia. In quei
libri si parla dell’Italia e degli italiani e di tutti coloro che a torto si
mettono dalla parte della ragione e si lavano la bocca con la parola “Legalità”,
pur vivendo nell’illegalità. Si troverà per argomento o per territorio quanto
si fa fatica a scrivere. Si provi a leggere quanto nella propria città succede
ma non si dice.
Fino a che la
maggior parte di giornalisti, scrittori, editori, saranno succubi dell’ignavia,
della politica e dell’economia, ci sarà sempre bisogno di leggere i saggi di
Antonio Giangrande, giusto per conoscere una versione diversa dei fatti, così
come raccontati da quelle solite esposizioni omologate che si vedono in tv e si
leggono sui libri, o sui giornali, o sui siti web o blog dei soliti noti.
Dr Antonio
Giangrande
Presidente
dell’Associazione Contro Tutte le Mafie e di Tele Web Italia
099.9708396 –
328.9163996
Leggi i libri e
le inchieste su www.controtuttelemafie.it
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territorio su www.telewebitalia.eu
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