Perché le ideologie politiche e le confessioni religiose
ci rovinano la vita.
L’analisi del dr
Antonio Giangrande. Scrittore, sociologo storico, giurista, blogger, youtuber,
presidente dell’Associazione Contro Tutte le Mafie ONLUS.
La legalità è un comportamento conforme alla
legge. Legalità e legge sono facce della stessa medaglia.
Nei regimi liberali l’azione normativa per
intervento statale, per regolare i rapporti tra Stato e cittadino ed i rapporti
tra cittadini, è limitata. Si lascia spazio all’evolvere naturale delle cose.
La devianza è un’eccezione, solo se dannosa per l'equilibrio sociale.
Nei regimi socialisti/comunisti/populisti
l’intervento statale è inflazionato da miriadi di leggi, oscure e sconosciute,
che regolano ogni minimo aspetto della vita dell’individuo, che non è più
singolo, ma è massa. Il cittadino diventa numero di pratica amministrativa, di
cartella medica, di fascicolo giudiziario. Laddove tutti si sentono onesti ed
occupano i posti che stanno dalla parte della ragione, c’è sempre quello che si
sente più onesto degli altri, e ne limita gli spazi. In nome di una presunta
ragion di Stato si erogano miriadi di norme sanzionatrici limitatrici di
libertà, spesso contrastati, tra loro e tra le loro interpretazioni
giurisprudenziali. Nel coacervo marasma normativo è impossibile conformarsi,
per ignoranza o per necessità. Ne è eccezione l'indole.
Addirittura il legislatore è esso medesimo
abusivo e dichiarato illegittimo dalla stessa Corte Costituzionale, ritenuto
deviante dalla suprema Carta. Le leggi partorite da un Parlamento illegale,
anch'esse illegali, producono legalità sanzionatoria. Gli operatori del diritto
manifestano pillole di competenza e perizia pur essendo essi stessi cooptati
con concorsi pubblici truccati. In questo modo aumentano i devianti e si è in
pochi ad essere onesti, fino alla assoluta estinzione. In un mondo di totale
illegalità, quindi, vi è assoluta impunità, salvo l'eccezione del capro
espiatorio, che ne conferma la regola. Ergo: quando tutto è illegale, è come se
tutto fosse legale.
L’Eccesso di zelo e di criminalizzazione crea
un’accozzaglia di organi di controllo, con abuso di burocrazia, il cui rimedio
indotto per sveltirne l’iter è la corruzione.
Ergo: criminalizzazione = burocratizzazione =
tassazione-corruzione.
Allora, si può dire che è meglio il
laissez-faire (il lasciare fare dalla natura delle cose e dell’animo umano) che
essere presi per il culo e …ammanettati per i polsi ed espropriati dai propri
beni da un manipolo di criminali demagoghi ed ignoranti con un’insana sete di
potere.
Prima della rivoluzione francese “L’Ancien Régime”
imponeva: ruba ai poveri per dare ai ricchi.
Erano dei Ladri!!!
Dopo, con l’avvento dei moti rivoluzionari del
proletariato e la formazione ideologica/confessionale dei movimenti di sinistra
e le formazioni settarie scissioniste del comunismo e del fascismo, si impose
il regime contemporaneo dello stato sociale o anche detto stato assistenziale
(dall'inglese welfare state). Lo stato sociale è una caratteristica dei moderni
stati di diritto che si fondano sul presupposto e inesistente principio di uguaglianza,
in quanto possiamo avere uguali diritti, ma non possiamo essere ritenuti tutti
uguali: c’è il genio e l’incapace, c’è lo stakanovista e lo scansafatiche,
l’onesto ed il deviante. Il capitale di per sé produce reddito, anche senza il
fattore lavoro. Lavoro e capitale messi insieme, producono ricchezza per
entrambi. Il lavoro senza capitale non produce ricchezza. Il ritenere tutti
uguali è il fondamento di quasi tutte le Costituzioni figlie dell’influenza
della rivoluzione francese: Libertà, Uguaglianza, Solidarietà. Senza questi
principi ogni stato moderno non sarebbe possibile chiamarlo tale. Questi Stati
non amano la meritocrazia, né meritevoli sono i loro organi istituzionali e
burocratici. Il tutto si baratta con elezioni irregolari ed a larga astensione
e con concorsi pubblici truccati di cooptazione. In questa specie di democrazia
vige la tirannia delle minoranze. L’egualitarismo è una truffa. E’ un principio
velleitario detto alla “Robin Hood”, ossia: ruba ai ricchi per dare ai poveri.
Sono dei ladri!!!
Tra l’antico regime e l’odierno sistema quale è
la differenza?
Sempre di ladri si tratta. Anzi oggi è peggio.
I criminali, oggi come allora, saranno coloro che sempre si arricchiranno sui
beoti che li acclamano, ma oggi, per giunta, ti fanno intendere di fare gli
interessi dei più deboli.
Non diritto al lavoro, che, come la manna, non
cade dal cielo, ma diritto a creare lavoro. Diritto del subordinato a diventare
titolare. Ma questo principio di libertà rende la gente libera nel produrre
lavoro e ad accumulare capitale. La “Libertà” non è statuita nell’articolo 1
della nostra Costituzione catto comunista. Costituzioni che osannano il lavoro,
senza crearne, ma foraggiano il capitale con i soldi dei lavoratori.
Le confessioni comuniste/fasciste e clericali ti insegnano: chiedi e ti sarà dato e comunque, subisci e taci!
Le confessioni comuniste/fasciste e clericali ti insegnano: chiedi e ti sarà dato e comunque, subisci e taci!
Io non voglio chiedere niente a nessuno, specie
ai ladri criminali e menzogneri, perché chi chiede si assoggetta e si
schiavizza nella gratitudine e nella riconoscenza.
Una vita senza libertà è una vita di merda…
A
cura del dr Antonio Giangrande. Scrittore, sociologo storico, giurista,
blogger, youtuber, presidente dell’Associazione Contro Tutte le Mafie ONLUS.
099.9708396 – 328.9163996
Vedi i video ed iscriviti sui canali youtube: Antonio
Giangrande - Associazione Contro Tutte le Mafie – Malagiustizia -
Telewebitalia
Scegli i libri di Antonio Giangrande su Amazon.it o su
Lulu.com o su CreateSpace.com o su Google Libri
Antonio Giangrande è sui Social Network
Nessun commento:
Posta un commento