Cultura
e cittadinanza attiva. Diamo voce alla piccola editoria indipendente.
Collana editoriale “L’Italia
del Trucco, l’Italia che siamo”. Una lettura alternativa per l’estate, ma anche
per tutto l’anno.
L’autore Antonio
Giangrande: “Conoscere per giudicare”.
"Fatti non foste a viver come
bruti, ma per seguir virtute e canoscenza". Dante, Inferno XXVI.
La
collana editoriale indipendente “L’Italia del Trucco, l’Italia che siamo” racconta
un’Italia inenarrabile ed inenarrata.
Intervista
all’autore, il dr Antonio Giangrande. Scrittore, sociologo storico,
giurista, blogger, youtuber, presidente dell’Associazione Contro Tutte le
Mafie.
Cosa racconta nei suoi libri?
«Sono un centinaio di saggi di inchiesta composti da
centinaia di pagine, che raccontano di un popolo difettato che non sa imparare
dagli errori commessi. Pronto a giudicare, ma non a giudicarsi. I miei libri
raccontato l’indicibile. Scandali, inchieste censurate, storie di ordinaria
ingiustizia, di regolari abusi e sopraffazioni e di consueta omertà. Raccontano,
attraverso testimonianze e documenti, per argomento e per territorio, i tarli
ed i nei di una società appiattita che aspetta il miracolo di un cambiamento
che non verrà e che, paradosso, non verrà accettato. In più, come chicca
editoriale, vi sono i saggi con aggiornamento
temporale annuale, pluritematici e pluriterritoriali. Tipo “Selezione dal Reader’s
Digest”, rivista mensile statunitense per famiglie, pubblicata in edizione italiana
fino al 2007. Gli argomenti ed i territori trattati nei saggi periodici sono
completati ed approfonditi nei saggi analitici specificatamente dedicati e già
pubblicati negli stessi canali di distribuzione internazionale in forma Book o
E-book. Canali di pubblicazione e di distribuzione come Amazon o Google libri. Opere
oggetto di studio e fonti propedeutiche a tesi di laurea ed inchieste
giornalistiche. I testi hanno una versione video sui miei canali youtube».
Qual
è la reazione del pubblico?
«Migliaia sono gli accessi giornalieri alle letture
gratuite di parti delle opere su Google libri e decine di migliaia sono le
pagine lette ogni giorno. Accessi da
tutto il mondo, nonostante il testo sia in lingua italiana e non sia un giornale
quotidiano. Si troveranno, anche, delle recensioni deliranti e degradanti di queste
opere. Il mio intento non è soggiogare l'assenso parlando del nulla, ma
dimostrare che siamo un popolo difettato. In questo modo è ovvio che l'offeso
si ribelli con la denigrazione del palesato».
Perché è poco conosciuto al grande pubblico
generalista?
«Perché sono diverso. Oggi le persone si stimano e si rispettano in base al loro
grado di utilità materiale da rendere agli altri e non, invece, al loro valore
intrinseco ed estrinseco intellettuale. Per questo gli inutili sono emarginati
o ignorati. Se si è
omologati (uguali) o conformati (simili) e si sta sempre dietro alla massa, non
si sarà mai primi nella vita, perché ci sarà sempre il più furbo o il più
fortunato a precederti. In
un mondo caposotto (sottosopra od alla rovescia) gli ultimi diventano i primi
ed i primi sono gli ultimi. L’Italia è un Paese caposotto. Io, in questo mondo
alla rovescia, sono l’ultimo e non subisco tacendo, per questo sono ignorato o
perseguitato. I nostri destini in mano ai primi di un mondo sottosopra. Che
cazzo di vita è? Si nasce
senza volerlo. Si muore senza volerlo. Si vive una vita di prese per il culo. Dove
si sentono alti anche i nani e dove anche i marescialli si sentono generali,
non conta quanti passi fai e quali scarpe indossi, ma conta quante tracce lasci
del tuo percorso. Il difetto degli intelligenti è che sono spinti a cercare le
risposte ai loro dubbi. Il pregio degli ignoranti è che non hanno dubbi e
qualora li avessero sono convinti di avere già le risposte. Un popolo di
“coglioni” sarà sempre governato ed amministrato da “coglioni”».
Qual è la sua missione?
«“Chi non conosce la verità è
uno sciocco, ma chi, conoscendola, la chiama bugia, è un delinquente…Ci sedemmo
dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti erano occupati. Ci sono
uomini che lottano un giorno e sono bravi, altri che lottano un anno e sono più
bravi, ci sono quelli che lottano più anni e sono ancora più bravi, però ci
sono quelli che lottano tutta la vita: essi sono gli indispensabili”. Citazioni
di Bertolt Brecht. Rappresentare con verità storica,
anche scomoda ai potenti di turno, la realtà contemporanea, rapportandola al
passato e proiettandola al futuro. Per non reiterare vecchi errori. Perché la
massa dimentica o non conosce. Denuncio i difetti e caldeggio i pregi italici.
Perché non abbiamo orgoglio e dignità per migliorarci e perché non sappiamo
apprezzare, tutelare e promuovere quello che abbiamo ereditato dai nostri avi.
Insomma, siamo bravi a farci del male e qualcuno deve pur essere diverso!»
Perché è orgoglioso di essere diverso?
«E’ comodo definirsi scrittori da parte di chi non ha
arte né parte. I letterati, che non siano poeti, cioè scrittori stringati, si
dividono in narratori e saggisti. E’ facile scrivere “C’era una volta...” e
parlare di cazzate con nomi di fantasia. In questo modo il successo è
assicurato e non hai rompiballe che si sentono diffamati e che ti querelano e
che, spesso, sono gli stessi che ti condannano. Meno facile è essere saggisti e
scrivere “C’è adesso...” e parlare di cose reali con nomi e cognomi.
Impossibile poi è essere saggisti e scrivere delle malefatte dei magistrati e
del Potere in generale, che per logica ti perseguitano per farti cessare di
scrivere. Devastante è farlo senza essere di sinistra. Quando si parla di veri
scrittori ci si ricordi di Dante Alighieri e della fine che fece il primo
saggista mondiale».
Dr Antonio Giangrande. Scrittore, sociologo storico,
giurista, blogger, youtuber, presidente dell’Associazione Contro Tutte le
Mafie. 099.9708396 – 328.9163996
Vedi i video ed iscriviti sui canali youtube: Antonio
Giangrande - Associazione Contro Tutte le Mafie – Malagiustizia -
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