CONTRO IL DEPURATORE
CONSORTILE SAVA-MANDURIA AD AVETRANA E SCARICO A MARE. LOTTA UNITARIA O FUMO
NEGLI OCCHI?
Sentiamo
la voce del dissenso dell’Associazione Contro Tutte le Mafie e dell’Associazione
Pro Specchiarica entrambe di Avetrana. La prima a carattere nazionale e la
seconda prettamente di interesse territoriale. Il perché di un rifiuto a
partecipare alla lotta con gli altri, spiegato dal Dr Antonio Giangrande,
componente del direttivo di entrambe le associazioni avetranesi.
«L’aspetto
da affrontare, più che legale (danno emergente e lucro cessante per il
territorio turistico di Avetrana) è prettamente politico. La gente di Avetrana non
si è mobilitata in massa e non vi è mobilitazione generale, come qualcuno vuole
far credere, perché è stufa di farsi prendere in giro e conosce bene storia e
personaggi della vicenda. Hanno messo su una farsa poco credibile, facendo
credere che vi sia unità di intenti.» Esordisce così, senza giri di parole il
dr Antonio Giangrande.
«Partiamo
dalla storia del progetto. La spiega bene il consigliere comunale Arcangelo
Durante di Manduria: “Che la realizzazione a Manduria di un nuovo depuratore delle acque
reflue fosse assolutamente necessario, era già scontato; che la scelta del
nuovo depuratore non sia stata fatta dall’ex sindaco Francesco Massaro, ma da Antonio Calò, sindaco prima di lui, ha
poca importanza. Quello che invece sembra molto grave, è che il sindaco
Massaro, in modo unilaterale, nel verbale del 12 dicembre 2005 in allegato alla
determina della Regione Puglia di concessione della Via (Valutazione d’Impatto
Ambientale), senza informare e coinvolgere il consiglio comunale sul problema,
ha indicato il mare di Specchiarica quale recapito finale del depuratore
consortile”. Bene. Da quanto risulta entrambi gli schieramenti sono coinvolti
nell’infausta decisione. Inoltre questa decisione è mirata a salvaguardare il
territorio savese-manduriano ed a danneggiare Avetrana, in quanto la localizzazione
del depuratore è posta sul litorale di Specchiarica, territorio di Manduria (a
poche centinaia di metri dalla zona residenziale Urmo Belsito, agro di
Avetrana)».
Continua
Giangrande, noto autore di saggi con il suffisso opoli (per denotare una
disfunzione) letti in tutto il mondo. «L’unitarietà della lotta poi è tutta da
verificare. Vi sono due schieramenti: quello di Manduria e quello di Avetrana. Quello di Manduria è composto da un coordinamento istituito solo a fine
maggio 2014 su iniziativa dei Verdi e del movimento “Giovani per Manduria” con il
comitato “No Scarico a mare” di Manduria. Questo neo coordinamento,
precedentemente in antitesi, tollera il sito dell’impianto, purchè con sistema di
filtrazione in tabella IV, ma non lo scarico in mare; quello di Avetrana si oppone sia alla condotta
sottomarina che alla localizzazione del depuratore sul litorale di Specchiarica.
Il comitato di Avetrana (trattasi di anonimo comitato ed è tutto dire, ma con
un solo e conosciuto uomo al comando, Pino Scarciglia) ha trovato una parvenza d’intesa fra tutti i partiti, i
sindacati e le associazioni interpellate, per la prima volta sabato 17 maggio
2014, e si schierano compatti (dicono loro), superando ogni tipo di divisione
ideologica e ogni steccato, che sinora avevano reso poco incisiva la
mobilitazione. In mattinata del 17 maggio, il Consiglio Comunale di Avetrana si
è riunito per approvare, all’unanimità, la piattaforma di rivendicazioni già
individuata nella riunione fra il comitato ristretto e i rappresentanti delle
parti sociali. In serata, invece, maggioranza e minoranza sono saliti insieme
sul palco di piazza Giovanni XXIII per rivolgere un appello alla comunità
composta per lo più da forestieri. Si legge nel verbale dell’ultima riunione
del Movimento. “E’ abbastanza chiaro, inoltre, che le Amministrazioni Comunali
di Manduria, che si sono succedute nel tempo da 15 anni a questa parte, non hanno
avuto nè la volontà nè la capacità di modificare o di bloccare questo
obbrobrio, trincerandosi dietro a problematiche e a questioni
tecniche/burocratiche, a parer loro, insormontabili”. Il gruppo di lavoro
unitario avetranese è composto da consiglieri di maggioranza e minoranza
(Cosimo Derinaldis, Antonio Baldari, Pietro Giangrande, Antonio Lanzo, Emanuele
Micelli e Rosaria Petracca). “Vorrei innanzitutto far notare come, finalmente,
si stia superando ogni tipo di steccato politico o ideologico – afferma l’assessore
all’Agricoltura e al Marketing Territoriale, Enzo Tarantino. Steccato veramente
superato? A questo punto reputo poco credibile una lotta
portata avanti da chi, di qualunque schieramento, continui a fare propaganda politica
contrapposta per portare voti a chi è ed è stato responsabile di questo
obbrobrio ai danni dei cittadini e ai danni di un territorio incontaminato.
Quindi faccio mia
la domanda proposta da Arcangelo durante “Bisogna dire però, che il
presidente Vendola è in misura maggiore responsabile della questione, poichè di
recente ha firmato il decreto di esproprio, nonostante che, prima il consiglio
comunale dell’ex amministrazione Massaro e dopo quello dell’amministrazione
Tommasino, si siano pronunciate all’unanimità contrarie allo scarico a mare. Presidente
Vendola, ci può spiegare come mai, quando si tratta di opere che riguardano
altri territori, vedi la Tav di Val di Susa, reclama con forza l’ascolto e il
rispetto dei cittadini presenti sul territorio; mentre invece, quando si tratta
di realizzare opere che interessano il nostro territorio, (dove lei ha il
potere) non rivendica e utilizza lo stesso criterio, come l’ultimo provvedimento
da lei adottato in qualità di Commissario Straordinario sul Depuratore?”»
Dr
Antonio Giangrande
Presidente
dell’Associazione Contro Tutte le Mafie e di Tele Web Italia
099.9708396
– 328.9163996
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