Radio
Padania. Radio Vergogna. Scandali e le mani della giustizia sulla Lega Padania.
Come tutti. Più di tutti. I leghisti continuano a parlare, anziché mettersi una
maschera in faccia per la vergogna. “Ecco a voi i leghisti: violenti, voraci,
arraffoni, illiberali, furbacchioni, aspiranti colonizzatori. Non (ri)conoscono
la Costituzione Italiana e la violano con disprezzo”. Molti di loro,
oltretutto, sono dei meridionali rinnegati. Terroni e polentoni: una litania
che stanca. Terrone come ignorante e cafone. Polentone come mangia polenta o,
come dicono da quelle parti, po’ lentone: ossia lento di comprendonio. Comunque
bisognerebbe premiare per la pazienza il gestore della pagina Facebook “Le
perle di Radio Padania”, ovvero quelli che per fornire una “Raccolta di frasi,
aforismi e perle di saggezza dispensate quotidianamente dall’emittente
radiofonica “Radio Padania Libera” sono costretti a sentirsela tutto il giorno.
In attesa del giusto premio, ecco una gallery delle ultime dieci perle
pubblicate sulla radio comunitaria che prende soldi pubblici per insultare i
meridionali. Dopo il tentativo di "invadere" Alessano, in provincia
di Lecce, Radio Padania ci riprova con Brindisi, dove sembra che l'emittente
radiofonica della Lega abbia "occupato" le frequenze di Idea Radio.
L'allarme è lanciato proprio dal legale rappresentante di Idea Radio, Tommaso
D'Angeli. «Radio Padania sbarca e colonizza quella che ancora risulta essere la
provincia di Brindisi, occupando e fortemente disturbando le trasmissioni di Idea
Radio nel comune di Brindisi sulla frequenza dei 97.800 Mhz. Per l'ennesima
volta Radio Padania attiva un impianto nel Salento per le proprie
trasmissioni». D'Angeli spiega che «questa volta l'emissione parte dal comune
di Villa Castelli, noto per la grande concentrazione di impianti
radiotelevisivi e di telefonia». L'emittente della Lega Nord, osservano ancora
da Idea Radio, «trasmette in qualità di radio comunitaria nazionale, che le
permette, in virtù di un decreto legge creato dal governo Berlusconi, di
attivare impianti su tutto il territorio nazionale senza acquistarli, ma
semplicemente comunicandone l'attivazione al competente ministero dello
Sviluppo Economico». Unica prerogativa, spiegano, è di non interferire con
altre emittenti. Una prerogativa che sembra sia stata però disattesa.
La protesta dell'emittente brindisina è
partita, indirizzata sia al sindaco di Villa Castelli che al direttore dei
Servizi territoriali di Arpa Puglia. In attesa di sviluppi, i brindisini
potranno ascoltare Radio Padania tranquillamente seduti in poltrona. Così
facendo disturba le frequenze di Idea Radio, che prende posizione pubblicamente
attraverso questo comunicato del legale rappresentante di Idea Radio, Tommaso
D'Angeli. «Mentre si discute sul riordino delle province, se appartenere a
Lecce, Taranto o Bari, mentre si discute se realizzare un'unica macro provincia
o la Regione Salento, il partito di Bossi, dalla Padania per mezzo della sua
espressione più diretta “RADIO PADANIA” sbarca e colonizza quella che ancora risulta
essere la provincia di Brindisi, occupando e fortemente disturbando le
trasmissioni di Idea Radio nel comune di Brindisi sulla frequenza dei 97.800
Mhz. Per l’ennesima volta Radio Padania attiva un impianto nel Salento per le
proprie trasmissioni.
Questa
volta l’emissione parte dal Comune di Villa Castelli, noto per la grande
concentrazione di impianti radiotelevisivi, di telefonia e di altri soggetti,
anche militari, già in passato oggetto di proteste da parte della città per la
difesa ambientale e della popolazione soggetta alle emissioni
elettromagnetiche. Radio Padania trasmette in qualità di Radio Comunitaria
Nazionale che le permette in virtù di un Decreto Legge creato dal governo
Berlusconi di attivare impianti su tutto il territorio nazionale senza
acquistarli, ma semplicemente comunicandone l’attivazione al competente
Ministero dello Sviluppo Economico-Comunicazioni. Unica prerogativa concessa è
quella di non interferire con altri legittimi utilizzatori dello spettro
radioelettrico. E così sorgono i problemi per le emittenti interferite, le
quali dovranno, con notevole aggravio di spese, documentare con campagne di
misure radioelettriche e perizie, le interferenze subite nell'ascolto delle
proprie trasmissioni. Idea radio si è già attivata presso il competente
Ministero dello Sviluppo Economico-Comunicazioni per tutelare le proprie
trasmissioni. Al contempo con la presente si invitano il Sindaco di Villa
Castelli e l’Arpa Puglia sezione di Brindisi a voler verificare se Radio
Padania abbia mai inoltrato istanza ai sensi di quanto disposto dal D.L.
n.259/03, L.R. 05/92 e dal R.R. 14/06, per l'installazione delle antenne e
dell'impianto nel comune di Villa Castelli, diversamente si prega di
intervenire con urgenza secondo la propria autorità per la rimozione
dell’impianto».
“Radio
Padania, colonizzatori per interesse”. E’ questo quello che i
brindisini potranno ascoltare… e sì, perchè Radio Padania ci riprova a
colonizzare il Salento, questa volta attraverso l’installazione di un’antenna a
Villa Castelli, un po’ più a nord. Ci avevano già provato, ricorderete,
partendo da Alessano. Ed anche in quell’occasione si scatenarono le proteste
contro l’occupazione abusiva delle frequenze e, soprattutto, contro gli insulti
ai meridionali nei quali potrebbero imbattersi i brindisini che si troveranno
ad ascoltare l’emittente radiofonica che fa capo al partito politico fondato
dal Senatùr Umberto Bossi. La scoperta è avvenuta quando una radio locale,
Radio Idea, ha notato delle interferenze sulle frequenze, da lì all’infelice
scoperta il passo è stato breve. Ed, ovviamente, Radio Idea si è già attivata
per tutelare i propri spazi seguendo l’iter indicato dalla legge, ma ora
l’appello è al territorio ed alle sue istituzioni anche perchè, molto
probabilmente, e su questo in molti si troveranno d’accordo, il discorso è più
economico che politico. Immediatamente si è scagliato contro quest’ennesimo
tentativo di colonizzare il Salento, il Presidente del Movimento Regione
Salento Paolo Pagliaro “Basta con questo sopruso! Radio Padania spenga
l’impianto e rispetti questa terra!”. La sua opinione trasmessa e pubblicata
sulla sua emittente “Tele Rama” e su youtube. «Ecco a voi i
leghisti: violenti, voraci, arraffoni, illiberali, furbacchioni, aspiranti
colonizzatori. Non (ri)conoscono la Costituzione Italiana e la violano con
disprezzo. Violenti, perché hanno ottenuto grazie alla gestione del potere con
una legge ‘ad personam’ del Governo Berlusconi a trazione leghista,
l’opportunità di un sopruso-abuso: accendono la frequenza che desiderano e
questa diventa di loro proprietà se ‘non disturba’ e se entro 90 giorno non vi
sono reclami. Voraci ed arraffoni, perché intendono invadere un mercato
scavalcandone le regole. Illiberali, perché i contenuti di questa Radio Padania
sono volgarmente e qualunquisticamente anti-meridionali, perdendo così
l’occasione del confronto positivo e costruttivo. Sono furbacchioni perché, in
qualche caso, pare che abbiano acquisito gratuitamente le frequenze (con le
complicità romane) per poi rivenderle ai privati.
Solidarietà
a Idea Radio, basta con questi soprusi!».
Dr
Antonio Giangrande
Presidente
dell’Associazione Contro Tutte le Mafie e di Tele Web Italia
099.9708396
– 328.9163996
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