Processo
Scazzi a Taranto…aspettando la Cassazione.
Aste
e usura: chiesta ispezione nei tribunali di Taranto e Potenza. Interrogazione
dei Senatori Cinque Stelle: “Prassi illegali e vicende inquietanti”, titola
“Basilicata 24” nel silenzio assordante dei media pugliesi e tarantini.
Ne parliamo con
il dr. Antonio Giangrande. Scrittore, sociologo storico, giurista, blogger,
youtuber, presidente dell’Associazione Contro Tutte le Mafie, che ben conosce
quel foro avendo esercitato la professione forense e dalla cui esperienza ne
sono usciti dei libri.
«Da
presidente dell’ANPA (Associazione Nazionale Praticanti ed Avvocati) già dal
2003, fin quando mi hanno permesso di esercitare la professione forense fino al
2006, mi sono ribellato a quella realtà ed ho messo in subbuglio il Foro di
Taranto, inviando a varie autorità (Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Taranto,
Procura della Repubblica di Taranto, Ministro della Giustizia) un dossier
analitico sull’Ingiustizia a Taranto e sull’abilitazione truccata degli
avvocati. Da questo dossier è scaturita solo una interrogazione parlamentare di
AN del Senatore Euprepio Curto (sol perché ricoprivo l’incarico di primo
presidente di circolo di Avetrana di quel partito). Eccezionalmente il Ministero
ha risposto, ma con risposte diffamatorie a danno dell’esponente. Da allora e
per la mia continua ricerca di giustizia come Vice Presidente provinciale di
Taranto dell’Italia dei Valori (Movimento da me lasciato ed antesignano dei 5
Stelle, entrambi a me non confacenti per mia palese “disonestà”) e poi come
presidente nazionale dell’Associazione Contro Tutte le Mafie, sodalizio
antimafia riconosciuto dal Ministero dell’Interno, per essermi permesso di
rompere l’omertà, gli abusi e le ingiustizie, ho subito decine di procedimenti
penali per calunnia e diffamazione, facendomi passare per mitomane o pazzo,
oltre ad inibirmi la professione forense. Tutte le mie denunce ed esposti e la
totalità dei ricorsi presentati a tutti i Parlamentari ed alle autorità
amministrative e politiche: tutto insabbiato, nonostante la mafiosità
istituzionale è sotto gli occhi di tutti.
I
procedimenti penali a mio carico sono andati tutti in fumo, non riuscendo
nell’intento di condannarmi, fin anche a Potenza su sollecitazione dei denuncianti
magistrati.
Il
3 ottobre 2016, dopo un po’ di tempo che mancavo in quel di Taranto, si apre un
ulteriore procedimento penale a mio carico per il quale già era intervenuta
sentenza di assoluzione per lo stesso fatto. Sorvolo sullo specifico che mi
riguarda e qui continuo a denunciare alla luna le anomalie, così già da me
riscontate molti anni prima. Nei miei esposti si parlava anche di mancata
iscrizione nel registro generale delle notizie di reato e di omesse comunicazioni
sull’esito delle denunce.
L’ufficio
penale del Tribunale è l’ombelico del disservizio. Non vi è traccia degli atti regolarmente
depositati, sia ufficio su ufficio (per le richieste dell’ammissione del
gratuito patrocinio dall’ufficio del gratuito patrocinio all’ufficio del
giudice competente), sia utenza su ufficio per quanto riguarda in particolare la
lista testi depositata dagli avvocati nei termini perentori. Per questo motivo
è inibito a molti avvocati percepire i diritti per il gratuito patrocinio
prestato, non essendo traccia né delle istanze, né dei decreti emessi. Nell’udienza
del 3 ottobre 2016, per gli avvocati presenti, al disservizio si è provveduto
con una sorta di sanatoria con ripresentazione in udienza di nuove istanze di
ammissione di Gratuito patrocinio e di nuove liste testi (fuori tempo massimo);
per i sostituiti avvocati, invece, ogni diritto è decaduto con pregiudizio di
causa. Non un avvocato si è ribellato e nessuno mai lo farà, perché mai nessuno
in quel foro si è lamentato di come si amministra la Giustizia e di come ci si
abilita. Per quanto riguarda la gestione degli uffici non si può alludere ad
una fantomatica mancanza di personale, essendo l’ufficio ben coperto da impiegate,
oltretutto, poco disponibili con l’utenza.
Io
ho già dato per fare casino, non foss’altro che ormai sono timbrato tra i
tarantini come calunniatore, mitomane o pazzo, facendo arrivare la nomea oltre
il Foro dell’Ingiustizia.
La
presente, giusto per rendere edotti gli ignoranti giustizialisti e sinistroidi
in che mani è la giustizia, specialmente a Taranto ed anche per colpa degli
avvocati».
Dr Antonio
Giangrande Scrittore, sociologo storico, giurista, blogger, youtuber,
presidente dell’Associazione Contro Tutte le Mafie.
099.9708396 –
328.9163996
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