PLAGIO
E VERITA’. LA CRONACA PUO’ DIVENTARE STORIA?
Antonio
Giangrande: “stavolta io sto con Roberto Saviano”.
Intervento
di Antonio Giangrande, scrittore tarantino, autore di decine di saggi
d’inchiesta.
Lo
scrittore napoletano, autore di “Gomorra” e “Zerozerozero”, è accusato di aver
inserito delle frasi altrui nei suoi libri, tratte da fonti non citate. Saviano
si difende: “è cronaca…e la cronaca appartiene a tutti”.
Un
chierico medievale si imbatté in un groviglio di serpi su cui spiccava un
ramarro che già da solo sarebbe bastato a spaventarlo. Tuttavia, confrontata a
quelle serpeggianti creature, la bestiola gli parve graziosa ed esclamò: «Beati
monoculi in terra caecorum», nella terra dei ciechi anche l’orbo è re.
Noi siamo quello che altri hanno voluto che diventassimo.
Quando esprimiamo giudizi gratuiti, cattivi ed illogici lo facciamo con la
nostra bocca ma inconsapevolmente per volontà di altri. Lo facciamo in virtù di
quanto ricevuto: dall’educazione familiare, dall’istruzione di regime,
dall’indottrinamento politico e religioso, dall’influenza mediatica. Niente è
farina del nostro sacco. Se ci basassimo solo sulle nostre esperienze staremmo
solo zitti, sapendo che nessuno sarebbe capace e disposto ad ascoltarci.
E’ comodo definirsi scrittori da parte di chi non ha arte né
parte. I letterati, che non siano poeti, cioè scrittori stringati, si dividono
in narratori e saggisti. E’ facile scrivere “C’era una volta….” e parlare di
cazzate con nomi di fantasia. In questo modo il successo è assicurato e non hai
rompiballe che si sentono diffamati e che ti querelano e che, spesso, sono gli
stessi che ti condannano. Meno facile è essere saggisti e scrivere “C’è
adesso….” e parlare di cose reali con nomi e cognomi. Impossibile poi è essere
saggisti e scrivere delle malefatte dei magistrati e del Potere in generale,
che per logica ti perseguitano per farti cessare di scrivere. Devastante è
farlo senza essere di sinistra. Quando si parla di veri scrittori ci si ricordi
di Dante Alighieri e della fine che fece il primo saggista mondiale.
Da sempre diffido di chi, vestito da lupo, è pecora
genuflessa alla magistratura. I saccenti giustizialisti dei 5 stelle che
provino a proporre la figura del difensore civico giudiziario con poteri di
magistrato, senza essere uno di loro, per poter metter le mani nelle carte dei
fascicoli e poterle sparigliare. Io da anni mi batto inascoltato per questo. I
signori dei 5 stelle non si degnano nemmeno di rispondere ai messaggi degli
esperti: tanto san tutto loro. A sbraitare son bravi, ma a proporre leggi
sensate, mi sa che non son capaci. Parlan solo di soldi, soldi, soldi ed
onestà, certificata dai loro magistrati, e mai parlano di libertà ed
opportunità senza concorsi ed esami pubblici truccati.
Ad ogni azione umana nefasta si trova sempre una
giustificazione...lo si fa per le piante...lo si fa per gli animali...lo si fa
per le persone! Ma, alla fine, rimane solo un'azione nefasta che fa male al
prossimo...e, spesso, il prossimo siamo noi. A parte il partito preso, noi
siamo tutti responsabili delle azioni nefaste di uno, quando gli permettiamo di
farle.
Parlare
nei miei libri del caso singolo del semplice cittadino significa incorrere
nell’accusa di mitomania, pazzia o calunnia, oltre che ne disinteresse. Invece
parlo di loro, delle istituzioni che delinquono impunite. Parlo della vera
mafia. Cosa posso dire di più di quello che ho scritto e che altri non dicono?
Credo che quanto divulgato possa essere di grande soddisfazione per le vittime,
non potendo avere altro che quella in questa Italia con italiani di merda a cui
interessa solo di loro stessi e se ne fottono degli altri.
Come
far sì che si parli di questioni delicate e pericolose che gli scribacchini non
fanno? Come si fa a far conoscere situazioni locali e temporali su tutto il
territorio nazionale e raccontate da autori poco conosciuti?
Quello
che succede quotidianamente davanti ai nostri occhi è quello che vedono tutti e
non ci sono parole diverse per raccontarlo. I racconti sono coincidenti.
Possono cambiare i termini, ma i fattori non cambiano. Gli scribacchini, poi,
nel formare i loro pezzi, spesso e volentieri si riportano alle veline dei
magistrati e delle forze dell’Ordine.
Ergo:
E’ una bestialità parlare di plagio.
E
poi, l’informazione di regime dei professionisti abilitati alla conformità non
è tutta un copia ed incolla?
Si deve sempre guardare il retro della medaglia. Come per
esempio: si dice che i soldi vadano ai migranti e ce la prendiamo con loro.
Invece i soldi vanno ai migranti tramite le cooperative di sinistra e della
CGIL. Ergo: Ai migranti quasi niente; alla sinistra i soldi dell'emergenza ed i
voti dei futuri cittadini italianizzati. Ecco perchè i comunisti sono solidali
fino a voler mettere i mussulmani nelle canoniche delle chiese cristiane.
Quegli stessi mussulmani che in casa loro i cristiani li trucidano. Poi per
l’aiuto agli italiani non c’è problema: se sei di sinistra, hai qualsiasi cosa:
case popolari, anche occupate, e sussidi ed occupazioni nelle cooperative. Se
sei di destra, invece, vivi in auto da disoccupato, non per colpa della
sinistra, ma perché quelli di destra ed i loro politici son tanto coglioni che
non sanno neppure tutelare se stessi.
A proposito dell’invasione dei mussulmani senza colpo
ferire….diamo proposte e non proteste. Se lo sbarco incontrollato dei
clandestini è dovuto alla guerra fratricida nei loro paesi: fermiamo quella
guerra con una guerra giusta sostenendo la ragione. Per molto meno si è
bombardato l’Iraq, l’Afghanistan e la Libia, senza aver un interesse generale
europeo, se non quello di assecondare le mire americane. E poi, dalla
patria in fiamme non si scappa, ma si combatte per la sua liberazione. Gli italiani non sono scappati
in Africa dalla occupazione tedesca. O i comunisti hanno combattuto non per
liberare l’Italia ma per consegnarla all’URSS? Se il motivo dello sbarco
incontrollato dei clandestini è quello economico, evitiamo di farci espropriare
il nostro benessere ottenuto con sacrifici. Per la sinistra è un sistema che
vale in termini elettorali, ma è ingiusto. Difendiamoci dall'invasione in pace.
Apriamo aziende nei luoghi di espatrio dei clandestini. Imprese finanziate da
quei fondi destinati a mantenere gli immigrati a poltrire in Italia. In
alternativa tratteniamo i più giovani di loro per dargli una preparazione ed
una istruzione specialistica, affinchè siano loro stessi ad aprire le aziende.
E comunque, senza parer
razzista…In Italia basterebbe far rispettare la legge a tutti, compreso i
clandestini, iniziando dalla loro identificazione, e se bisogna mantenere
qualcuno, lo si faccia anche con gli italiani indigenti. Per
inciso. Non sono di nessun partito. Non voto da venti anni, proprio perché sono
stufo dei quaquaraqua in Parlamento e di quei coglioni che li votano.
Io
ho trovato un sistema affinchè non sia tacciato di mitomania, pazzia o
calunnia: faccio parlare chi sul territorio la verità scomoda la fa diventare
cronaca ed io quella realtà contemporanea la trasformo in storia affinchè non
si dimentichi.
Io
generalmente non sto con Saviano: per il suo essere di sinistra con quello che
comporta in termini di difetti ed appoggi. La sinistra, per esempio, non dice
che mafia ed antimafia, spesso, sono la stessa cosa, sol perché l’antimafia è
da loro incarnata. Ma stavolta io sto con Saviano perché la verità appartiene a
tutti e noi abbiamo l’obbligo di conoscerla e divulgarla. Saviano ha raccontato
una realtà conosciuta, ma taciuta. Verità enfatizzata e strumentalizzata dalla
sinistra tanto da renderla nociva. Può aver appreso da scritti altrui? Può
darsi. Basta che sia verità. Se qualche autore vuol speculare sulla verità
raccontata, allora la sua dignità vale quanto la moneta pretesa. Se poi chi
critica ed aizza mesta nel fango, questi vuol distogliere l’attenzione sulla
sostanza del contenuto, anteponendo artatamente la forma. Ed i lettori, in
questa diatriba, non guardino il dito, ma notino la luna.
Io,
da parte mia, le fonti le cito, (eccome se le cito), per dare credibilità alle
mie asserzioni e per dare onore a chi, nelle ritorsioni, è disposto con
coraggio a perdere nel nome della verità in un mare di viltà. I miei non sono
romanzi, ma saggi da conoscere e divulgare. Perché noi dobbiamo essere quello
che noi avremmo voluto che diventassimo. E delle critiche: me ne fotto.
Dr
Antonio Giangrande
099.9708396
– 328.9163996
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