QUANTO SONO ATTENDIBILI LE COMMISSIONI D’ESAME?
Ogni anno a dicembre c’è un evento che stravolge la vita di molte persone.
Il Natale? No! L’esame di avvocato che si svolge presso ogni Corte di Appello ed
affrontato da decine di migliaia di candidati illusi.
La domanda sorge spontanea: c’è da fidarsi delle commissioni dei concorsi
pubblici o degli esami di Stato?
«Dai dati emersi da uno studio effettuato: per
nulla!». Così opina Antonio Giangrande, lo scrittore, saggista e sociologo
storico, che su tema ha scritto un libro “CONCORSOPOLI ED ESAMOPOLI. L’Italia
dei concorsi e degli esami pubblici truccati” tratto dalla collana editoriale
“L’ITALIA DEL TRUCCO, L’ITALIA CHE SIAMO”.
E proprio dalle tracce delle prove di esame che si
inizia. Appunto. Sbagliano anche le tracce della Maturità. “Le parole sono
importanti”, urlava Nanni Moretti nel film Palombella Rossa alla
giornalista che, senza successo, provava a intervistarlo. E’ proprio dalla
commissione dell’esame di giornalismo partiamo e dalle tracce da queste
predisposte. Giusto per saggiare la sua preparazione. La commissione è quella
ad avere elaborato le tracce d’esame. In particolare due magistrati (scelti
dalla corte d’appello di Roma) e cinque giornalisti professionisti. Ne dà conto
il sito de l’Espresso, che pubblica sia i documenti originali consegnati
ai candidati, sia la versione degli stessi per come appare sul sito
dell’Ordine, cioè con le correzioni (a penna) degli errori. Ossia: “Il pubblico
ministero deciderà se convalidare o meno il fermo”. Uno strafalcione: compito
che spetta al giudice delle indagini preliminari. Seguono altre inesattezze
come il cognome del pm (che passa da Galese a Galesi) e una citazione del
regista Carlo Lizzani, in cui “stacco la chiave” diventa “stacco la spina”.
Sarà per questo che Indro Montanelli decise di non
affrontare l’esame e Milena Gabanelli di non riaffrontarlo? Sarà per questo che
Paolo Mieli è stato bocciato? E che dire di Aldo Busi il cui compito respinto
era considerato un capolavoro e ricercato a suon di moneta? È in buona
compagnia la signora Gabanelli & Company. Infatti si racconta che anche
Alberto Moravia fu bocciato all’esame da giornalista professionista. Poco male.
Sono le eccezioni che confermano la regola. Non sono gli esami giudicate da
siffatte commissioni che possono attribuire patenti di eccellenza. Se non è la
meritocrazia ha fare leva in Italia, sono i mediocri allora a giudicare. Ed a
un lettore poco importa sapere se chi scrive ha superato o meno l'esame di
giornalismo. Peccato che per esercitare una professione bisogna abilitarsi ed
anche se eccelsi non è facile che i mediocri intendano l'eccellenza.
L’esperienza e il buon senso, come sempre, sono le qualità fondamentali che
nessuno (pochi) può trasmettere o sa insegnare. Del resto, si dice che anche
Giuseppe Verdi fu bocciato al Conservatorio e che Benedetto Croce e Gabriele
D’Annunzio non si erano mai laureati.
Che dire delle Commissioni di esame di avvocato.
Parliamo della sessione 2012. Potremmo parlarne per le sessioni passate, ma
anche per quelle future: tanto in questa Italia le cose nefaste sono destinate
a durare in eterno.
A Lecce sarebbero solo 440 su 1258 i compiti ritenuti
validi. Questo il responso della Commissione di Catania, presieduta
dall’Avvocato Antonio Vitale, addetta alla correzione degli elaborati. Più di
cento scritti finiscono sul tavolo della Procura della Repubblica con l’accusa
di plagio, per poi, magari, scoprire che è tutta una bufala. Copioni a parte,
sarebbe, comunque, il 65% a non superare l’esame: troppi per definirli asini,
tenuto conto che, per esperienza personale, so che alla fase di correzione non
si dedicano oltre i 5 minuti, rispetto ai 15/20 minuti occorrenti. Troppo pochi
per esprimere giudizi fondati. Oltretutto l’arbitrio non si motiva nemmeno
rilasciando i compiti corretti immacolati.
Prescindendo dalla caccia mirata alle streghe, c’è
forse di più?
Eppure c’è chi queste commissioni li sputtana. TAR Lecce: esame forense, parti estratte da un sito?
Legittimo se presenti in un codice commentato. È illegittimo l’annullamento
dell’elaborato dell’esame di abilitazione forense per essere alcune parti
estratte da un sito, se tali parti sono presenti all’interno di un codice
commentato. (Tribunale Amministrativo Regionale per la Puglia – Lecce – Sezione
Prima, Ordinanza 19 settembre 2013, n. 465).
E’ lo stesso Tar Catania che bacchetta la
Commissione d’esame di Avvocato della stessa città Esame di avvocato...Copiare non sempre fa rima con annullare - TAR CATANIA
ordinanza n. 1300/2010. Esame avvocato: Qualora in sede di correzione
dell'elaborato si accerta che il lavoro sia in tutto o in parte copiato da
altro elaborato o da qualche manuale, per condurre all’annullamento
della prova, deve essere esatto e rigoroso. Tale principio di diritto è
desumibile dall’ordinanza in rassegna n. 1300/2010 del TAR Catania che ha
accolto l’istanza cautelare connessa al ricorso principale avanzata avverso la
mancata ammissione del ricorrente alla prova orale dell’esame di avvocato. In
particolare, per il Tar etneo “il ricorso appare fondato, in quanto la
Commissione si è limitata ad affermare apoditticamente che il compito di
diritto penale della ricorrente conteneva “ampi passi del tutto identici
all’elaborato di penale contenuto” in altra busta recante il n. 459 senza
alcuna specificazione, anche sul compito, che consenta di appurare che questa
presunta “identità” vada oltre la semplice preparazione sui medesimi testi, o
la consultazione dei medesimi codici”. Per il TAR siciliano, inoltre, “l’elaborato
di penale del candidato contraddistinto dal n. 459 era stato corretto da una
diversa sottocommissione durante la seduta del 19 marzo 2010, e tale elaborato
non risulta essere stato parimenti annullato”.
E a sua volta è la stessa Commissione d’esame di
Avvocato di Lecce ad essere sgamata. Esami di avvocato. Il Tar di Salerno
accoglie i ricorsi dei bocciati. I ricorsi accolti
sono già decine, più di trenta soltanto nella seduta di giovedì 24 ottobre
2013, presentati da aspiranti avvocati bocciati alle ultime prove scritte da un
giudizio che il Tar ha ritenuto illegittimo in quanto non indica i criteri sui
cui si è fondato. Il Tribunale amministrativo sta quindi accogliendo le domande
cautelari, rinviando al maggio del 2014 il giudizio di merito ma indicando, per
sanare il vizio, una nuova procedura da affidare a una commissione diversa da
quella di Lecce che ha deciso le bocciature. Il numero dei bocciati, reso noto
lo scorso giugno 2013, fu altissimo. Soltanto 366 candidati, su un totale di
1.125, passarono le forche caudine dello scritto e furono ammessi alle prove
orali. Una percentuale del 32,53: quasi 17 punti in meno del 49,16 registrato
alla sessione dell’anno precedente. Numeri, questi ultimi, in linea con una
media che, poco più o poco meno, si è attestata negli ultimi anni
sull’ammissione della metà dei partecipanti. Nel 2012, invece, la ghigliottina
è caduta sul 64,09 per cento degli esaminandi. In numeri assoluti i bocciati furono
721, a cui vanno aggiunti i 38 compiti (3,38 per cento) annullati per
irregolarità come il rinvenimento di svolgimenti uguali. Adesso una parte di
quelle persone ha visto accogliere dal Tar i propri ricorsi. I criteri usati
dai commissari per l’attribuzione del punteggio, hanno spiegato i giudici, «non
si rinvengono né nei criteri generali fissati dalla Commissione centrale né
nelle ulteriori determinazioni di recepimento e di specificazione della
Sottocommissione locale». La valutazione, quindi, «deve ritenersi
l'illegittima».
Che ne sarà di tutti coloro che quel
ricorso non lo hanno presentato. Riproveranno l’esame e, forse, saranno più
fortunati. Anche perché vatti a fidare dei Tar.
Ci si deve chiedere: se il sistema
permette da sempre questo stato di cose con il libero arbitrio in tema di
stroncature dei candidati, come mai solo il Tar di Salerno, su decine di istituzioni
simili, vi ha posto rimedio?
Esami di Stato: forche caudine, giochi di prestigio o
giochi di azzardo? Certo non attestazione di merito.
Sicuramente nell’affrontare l’esame di
Stato di giornalismo sarei stato bocciato per aver, questo articolo, superato le 45 righe da 60 caratteri, ciascuna per un totale di 2.700 battute,
compresi gli spazi. Così come previsto dalle norme.
Certamente, però, si leggerà qualcosa che proprio i
giornalisti professionisti preferiscono non dire: tutte le commissioni di esame
sono inaffidabili, proprio perché sono i mediocri a giudicare, in quanto in
Italia sono i mediocri a vincere ed a fare carriera!
Dr
Antonio Giangrande
Presidente
dell’Associazione Contro Tutte le Mafie e di Tele Web Italia
099.9708396
– 328.9163996
Nessun commento:
Posta un commento