Quando la tv criminalizza
un territorio.
7
ottobre 2013. Dal sito di Striscia la Notizia si legge “Stasera a Striscia la
notizia Fabio e Mingo documentano la situazione di drammatico degrado in cui
vivono migliaia di persone nelle campagne di Foggia. Si tratta di lavoratori
stranieri che vengono in Italia per raccogliere i pomodori e lavorano dalle 5 del
mattino fino a notte per pochi euro. Il caso documentato da Striscia riguarda
un gruppo di lavoratori bulgari che per otto mesi l'anno vivono con le loro
famiglie in case improvvisate, senza acqua, gas e elettricità, in condizioni
igieniche insostenibili, tra fango e rifiuti di ogni genere, tra cui anche
lastre di amianto.”
In
effetti il filmato documenta una situazione insostenibile. Certo, però, ben
lontana dalla situazione descritta. Prima cosa è che non siamo in periodo di
raccolta del pomodoro, né dell’uva. Nel filmato si vede un accampamento di poche
famiglie bulgare, ben lontane dal numero delle migliaia di persone richiamate
nel servizio. Famiglie senza acqua, luce e servizi igienici. Un accampamento
immerso nell’immondizia e con auto di grossa cilindrata parcheggiate vicino
alle baracche. «Scusate ma a me sembra un "normale" accampamento di Zingari, come
ci sono ahimè in tutte le città italiane - scrive Antonio sul sito di Foggia
Today - Purtroppo oggi la televisione per fare audience, deve proporre
continuamente lo scoop, specialmente quando si tratta di televisione cosiddetta
commerciale. Ma anche la televisione pubblica a volte non è esente da criticare
a riguardo. Fare televisione oggi significa soprattutto speculare sulla
notizia, e molte volte non ci si fa scrupoli di speculare anche sulle tragedie,
pur di raggiungere gli agognati indici di ascolto. E tutto questo senza
preoccuparsi minimamente, di quanto viene proposto agli spettatori, a volte
paganti (vedi il canone Rai). Tanto a nessuno importa, perchè vige la regola:
"Il popolo è ignorante".» Giovanni scrive: «quello è un campo nomadi
e non il campo dei lavoratori agricoli stagionali».
Questo non per negare la terribile situazione in cui versano i lavoratori
stagionali, a nero e spesso clandestini, che coinvolge tutta l’Italia e non
solo il Foggiano, ma per dare a Cesare quel che è di Cesare.
In
effetti di ghetto ne parla “Foggia Città Aperta”. Ma
è un’altra cosa rispetto a quel campo documentato da Striscia. Una fetta di
Africa a dodici chilometri da Foggia. Benvenuti nel cosiddetto Ghetto di
Rignano, un villaggio di cartone sperduto fra le campagne del Tavoliere Dauno
che ogni estate ospita circa 700 migranti. Tutti, o quasi, impegnati nella
raccolta dei campi, in modo particolare dei pomodori. Dodici ore di lavoro
sotto al sole e al ritorno neanche la possibilità di farsi la doccia. Attenzione
si parla di Africani, non di Bulgari.
Sicuramente qualcuno mi farà passare per razzista, ma degrado e
sudiciume illustrato da Striscia, però, sono causati da quelle persone che ivi
abitano e non sono certo da addebitarsi all’amministrazione pubblica Foggiana,
che eventualmente, per competenza, non ha ottemperato allo sgombero ed alla
bonifica dei luoghi.
Ai buonisti di maniera si prospettano due soluzioni:
1.
L’Amministrazione pubblica assicura ai baraccati vitto, alloggio e
lavoro, distogliendo tale diritto ai cittadini italiani, ove esistesse;
2.
L’Amministrazione pubblica assicura la prole ad un centro per
minori, togliendoli alle famiglie; libera con forza l’accampamento abusivo e
persegue penalmente i datori di lavori, ove vi sia sfruttamento della
manodopera; chiede ai baraccati ragione del loro tenore di vita in assenza di
lavoro, per verificare che non vi siano da parte loro atteggiamenti e
comportamenti criminogeni, in tal caso provvede al rimpatrio coatto.
Colui il quale dalla lingua biforcuta sputerà anatemi per aver
ristabilito una certa verità, sicuramente non avrà letto il mio libro “UGUAGLIANZIOPOLI
L’ITALIA DELLE DISUGUAGLIANZE. L'ITALIA DELL'INDISPONENZA, DELL'INDIFFERENZA, DELL'INSOFFERENZA”, tratto dalla
collana editoriale “L’Italia del Trucco, l’Italia che siamo”. Opere
reperibili su Amazon.it.
Alla fine della fiera, si può dire che stavolta Fabio e Mingo e
tutta Striscia la Notizia per fare sensazionalismo abbiano toppato?
Dr
Antonio Giangrande
Presidente
dell’Associazione Contro Tutte le Mafie e di Tele Web Italia
099.9708396
– 328.9163996
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