CAMPANIA. I CANDIDATI BOCCIATI PER IL CONCORSO DI DIRIGENTI SCOLASTICI
CERCANO SANTI IN PARADISO.
NAPOLI. I candidati al Concorso per dirigenti scolastici, bocciati
inopinatamente ed a tutela delle loro ragioni non ricevendo giustizia dagli
Organi Istituzionali terreni, chiedono aiuto a San Giuda Taddeo. Il Santo
Patrono delle Cause Perse.
A questo siamo ridotti. Povera Italia. Sono milioni
gli italiani vittime di un sistema concorsuale aberrante: selezione naturale,
sì, col trucco. Le vittime aivoglia cercare aiuto presso le istituzioni. Lettera
morta.
Ma andiamo con ordine. Dopo oltre un anno di attesa e mille
anticipazioni, lo scorso 13 luglio 2011 è stato bandito il concorso per
reclutare 2.386 nuovi dirigenti scolastici. Il
Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca indiceva una
procedura concorsuale per esami e titoli per il reclutamento di dirigenti
scolastici per la scuola primaria, secondaria di primo grado, secondaria di
secondo grado e per gli istituti educativi, per 2386 posti complessivi, di cui
224 per la Campania. Il bando di concorso, per sfoltire il gruppo di oltre 42 mila
candidati che hanno presentato istanza prevede una preselezione attraverso un
questionario a risposta multipla, simile a quello per accedere alle facoltà a
numero programmato. La prassi, in questi casi, è quella di rendere nota la
batteria di test dalla quale saranno sorteggiate le domande per il concorso
alcune settimane prima. Il Ministero dell'Istruzione ha pubblicato la batteria
di 5.750 test dai quali saranno sorteggiati i 100 quiz che saranno sottoposti
ai 42 mila aspiranti ad una poltrona di preside. Ma qualcuno ha già
"confessato" di essere venuto in possesso delle domande almeno un
giorno prima. Non mancano errori. E la polizia postale avvia un'indagine. Tra
fughe di notizie ed errori nei test il concorso per dirigente scolastico
rischia di naufragare prima ancora di iniziare. Così, forum, blog e siti
internet specializzati sono stati sommersi dai post dei candidati che segnalano
errori, incongruenze, inesattezze nelle domande e che non nascondono la
preoccupazione di trovarsi di fronte, dopo avere studiato per mesi, ad una
selezione "addomesticata". La Polizia postale avvia un'indagine per
individuare i responsabili della fuga di notizie. "C'è la violazione del
segreto d'ufficio - ipotizzano gli inquirenti - e questo avrebbe arrecato un
ingiusto vantaggio sugli altri concorrenti". A conoscere in anticipo i
test ci sono senz'altro coloro che hanno partecipato materialmente alla stesura
delle domande e delle risposte. Ma il loro numero è anche questo un mistero.
Secondo fonti sindacali sarebbero almeno una sessantina gli esperti che si
sarebbero dilettati nel confezionamento dei quiz. Secondo fonti interne allo
stesso ministero dell'Istruzione sarebbero al massimo una quindicina le persone
in possesso di una batteria di circa 400 test ciascuno. Circostanza che
giustificherebbe in parte gli errori contenuti nei test.
Ma a proposito delle tracce d’esame. Spesso sono conosciute in
anticipo. A volte sono pubblicate su internet giorni prima, come è successo per
il concorso degli avvocati (con denuncia del sottosegretario Alfredo Mantovano
di Lecce), dei dirigenti scolastici, o per l’accesso alle Università a numero
chiuso (medicina), ovvero, come succede all’esame con più sedi (per esempio
all’esame forense o per l’Agenzia delle Entrate, le tracce sono conosciute
tramite cellulari o palmari in virtù del tardivo inizio delle prove in una sede
rispetto ad altre. Si parla di ore di ritardo tra una sede ed un’altra). A
volte le tracce sono già state elaborate in precedenza in appositi corsi, così
come è successo all’esame di notaio. A volte le prove sono impossibili, come è
successo al concorsone pubblico per insegnanti all’estero: 40 quesiti a
risposta multipla dopo averli cercati, uno ad uno, in un volume di oltre 4mila
che i partecipanti alla selezione hanno visto per la prima volta, leggere
quattro testi in lingua straniera e rispondere alle relative domande. Il tutto
nel tempo record di 45 minuti, comprese parti di testo da tradurre. Quasi 1
minuto a quesito. Quando a Bari era facile essere
ammessi a Medicina. I test di ingresso alla Facoltà pugliese finirono al centro
di una brutta vicenda: docenti e studenti avevano messo su un lucroso giro per
superare i difficili quiz. I rinvii a giudizio furono 127. Nel 2007 a finire
sotto la lente di ingrandimento della magistratura è il test di ammissione a
Medicina. In quella tornata di test di ammissione anche altri atenei finiscono
nella rete degli investigatori: Chieti, Foggia, Ancona. In tutto, sono stati rinviati
a giudizio ben 127 persone per quella che il pm Francesca Romana Pirrelli non
ha esitato a definire come vera e propria "organizzazione criminale".
E poi Roma, Latina e Salerno: corruzione alle elementari. Quello dei dirigenti
scolastici non è l'unico scandalo che ha riguardato i concorsi. Per ottenere il
posto alle elementari si usavano gioielli, foulard, maglioni e perfino profumi.
Nel 2000 il concorso di scuola elementare è stato funestato da una serie di
inchieste, con rinvii a giudizio e arresti a raffica. A Roma, Latina e Salerno
i commissari d'esame del concorso bandito nel 1999 si sono fatti corrompere, in
alcuni casi anche da una bottiglia di profumo. Due i filoni di inchiesta. In
quella laziale due precarie non ammesse allo scritto fanno ricorso e scoprono
che nella busta col loro nome e cognome ci sono altri compiti, pieni di errori,
e denunciano il fatto. Dalle indagini si scopre che i compiti delle due
insegnanti escluse, corretti e che avrebbero determinato il passaggio
dell'esame, sono andati a finire nelle buste di altre due colleghe. Che
interrogate, dapprima negano, e dopo un po' confessano la corruzione: gioielli,
foulard, maglioni e perfino profumi per ottenere il posto. I tre insegnanti
dall'altra parte della barricata, reclutati come commissari d'esame, erano
tutte e tre donne. Per i carabinieri trovare il corpo del reato è stato facile,
perché a casa delle tre insegnanti sapevano cosa cercare. A Latina, per lo
stesso concorso invece i commissari d'esame hanno chiesto fino a 10 milioni
delle vecchie lire e gioielli che sono stati trovati nella cassaforte di uno
degli inquisiti. A Salerno finisce sotto inchiesta, per scarsa trasparenza,
anche il concorso per la scuola materna.
Torniamo al nostro concorso a dirigente scolastico. Procedure
regolari, o no? A fine 2012 si concludono, con lo svolgimento delle prove orali
e la definizione delle graduatorie di merito, i concorsi regionali per il
reclutamento dei dirigenti scolastici. Ma, qua e là nel Paese, dopo le critiche
alla prova preselettiva dello scorso ottobre (domande errate, librone da
consultare, ritardo nell’inizio della prova, ecc.), continuano a manifestarsi
dubbi sulla regolarità delle procedure seguite dalle Commissioni esaminatrici,
soprattutto in merito alla correzione delle prove scritte.
39 mie amiche campane, candidate bocciate al famigerato concorso
pubblico chiedono il mio aiuto per far conoscere la loro storia, non avendo
trovato riscontro mediatico in quella zona da parte dei giornalisti locali. Motivi di doglianza sono quelli usuali di tutti i ricorsi al Tar per ogni
concorso od esame pubblico: illegittimità della composizione delle commissioni
(nello specifico, incompatibilità funzionale, in particolare e soprattutto
perché in alcune commissioni figurerebbero esponenti di sigle sindacali,
fortissime da un punto di vista rappresentativo nel comparto-scuola. Un
conflitto di interessi neanche così velato. Stato di
coniugio tra commissario e candidata ed addirittura dichiarazioni di presenza
di commissari che al contempo si trovavano in altri posti. Novelli San Pio con
il dono dell’Ubiquità); correzione degli elaborati, dichiarata come tale ma non
avvenuta e riscontrata con mancanza di tempo per effettuarla; impedimento al
diritto di difesa con la visione di elaborati di terzi per la comparazione e
mancanza di conoscenza dei criteri di giudizio e valutazione degli elaborati.
La gente deve sapere che attivarsi presso un organo giudiziario, in questo caso
amministrativo, è un terno all’otto. Per il ricorso al Tar contro il giudizio
negativo reso all’esame i motivi sollevati sono identici, le risultanze no!
Incide molto l’essere rappresentati da onerosi principi del Foro, che molti non
possono permettersi. Ergo: non vale la forza della legge e della ragione
provata, ma vale la legge del più forte. Per gli effetti del ricorso, il Tar di
Napoli il 24/07/2013 respinge. Sia chiaro. Per i magistrati il ricorrente è un
numero di fascicolo. Vincitore o soccombente ad un concorso pubblico pari sono: uno vale l’altro. Fa niente se
l’interesse pubblico preme affinchè dal concorso pubblico emerga il valore: il
merito. In un altro mondo forse, in Italia no! Le tapine già hanno peccato a
non presentarsi con un principe del Foro locale. Sia mai che vi sia amicizia
che possa favorire l’esito della causa. E questo è un aspetto che può incidere
sul suo esito. In questa sede esuliamo dal prospettare disquisizioni
linguistiche o dottrinali di stampo giuridico. Come sempre dico: la prassi
fotte la legge. E l’appellativo dato agli operatori del diritto è veritiero. Il
suo nome Azzeccagarbugli è dovuto dal fatto che Azzecca significa
"indovinare" e garbugli "cose non giuste", quindi:
Indovinare cose non giuste. Azzeccagarbugli è la figura centrale del Capitolo 3°
dei Promessi Sposi di Alessandro Manzoni, è un avvocato venduto, è un
miserabile e il Manzoni pur non dicendolo apertamente ce lo fa capire
descrivendocelo appunto negli aspetti più negativi. Di questo personaggio
emerge una grande miseria morale: ciò che preme all'avvocato è di assicurarsi
il favore di don Rodrigo anche se per ottenere questo deve calpestare quella
giustizia della quale dovrebbe essere servitore. Il
Dottor Azzeccagarbugli è una figurina vista di scorcio, ma pur limpida e
interessante. E' un leguleio da strapazzo, ma abile la sua parte a ordire
garbugli per imbrogliare le cose, come lui stesso confessa a Renzo. Ci vuole la
conoscenza del codice, è necessario saper interpretare le gride, ma per lui
valgono sopra tutto le arti per ingarbugliare i clienti. Tale è la morale di
questo tipo di trappolone addottorato, comunissimo in ogni società. Il Manzoni
lo ha ricreato di una specifica individualità esteriore, nell'eloquio profuso,
a volte enfatico e sentenzioso, a volte freddo e cavilloso, grave e serio nella
posa di uomo di alte cure, pieno di sussiego nella sua mimica istrionica. Don
Rodrigo lo ha caro, come complice connivente nei suoi delittuosi disegni,
mentre il dottore accattando protezione col servilismo e l'adulazione, scrocca
lauti pranzi. Alcuni osservano, e non a torto, che in questo personaggio il
Manzoni abbia voluto farsi beffe dei legulei dalla coscienza facile.
A
Parlar di azzeccagarbugli non vi pare che si parli dei nostri contemporanei
legulei togati, siano essi magistrati od avvocati? Ed ogni riferimento ai fatti
di causa è puramente causale!!
Già, perché per motivi meno appariscenti del nostro
ricorso in Molise, ad esempio, il concorso è stato sospeso a seguito di un ricorso
presentato da candidati esclusi dalle prove orali (Ordinanza Tar Molise n.
77/2012). Il concorso del Lazio è stato oggetto di due interrogazioni
parlamentari, relative soprattutto alla costituzione della commissione
esaminatrice, i cui componenti sarebbero rappresentanti sindacali – motivo,
questo, di esclusione dalle procedure di nomina. Anche per il concorso in
Friuli Venezia Giulia è stata presentata una interrogazione parlamentare per
verificare “che lo svolgimento dell'attività della commissione sia stato
conforme ai principi di efficacia, trasparenza ed efficienza, nel pieno
rispetto delle normative vigenti". In Calabria i ricorsi hanno
riguardato la mancata correzione della seconda prova scritta nel caso in cui la
prima fosse stata valutata negativamente dalla Commissione; in questo caso,
però, il TAR ha respinto i ricorsi, ritenendo che non vi fosse l’obbligo di
correggere entrambe le prove. Ultima, in ordine di emanazione, una ordinanza
del TAR Lombardia, che prima di decidere definitivamente sul ricorso di alcuni
candidati esclusi dalla prova orale, ha chiesto all’Ufficio scolastico
regionale di “acquisire le buste contenenti le prove di concorso dei
ricorrenti”. Pioggia di ricorsi al Tar per il concorso da dirigenti scolastici.
Quaranta aspiranti presidi hanno fatto istanza al tribunale amministrativo di
Bari contro l’esclusione dalla prova orale. Dopo gli esiti dell’esame, in tanti
hanno fatto appello ai giudici per essere riammessi. Il concorso indetto dal
ministero dell’Istruzione e dall’ufficio scolastico regionale, mira a reclutare
236 dirigenti scolastici in tutta la Puglia, in scuole primarie e secondarie. I
ricorrenti hanno sostenuto a giugno 2012 un test scritto al quale non sono
risultati idonei. Questo vuol dire che non potranno accedere alla prova orale.
Le udienze sono state fissate infatti a fine settembre 2012. Concorso per
preside tra accuse e sospetti. Un bel giallo tra i presunti brogli coinvolto un
foggiano. Secondo la legge doveva essere fuori dal concorso, invece non solo l'ha
superato ma si ritrova a un passo dalla nomina. Denunce, dimissioni e sospetti
di brogli: c'è un piccolo giallo nella procedura per il concorso da presidi
(236 posti in Puglia) sulla quale da qualche indaga la procura della
Repubblica. Uno degli 867 candidati ammessi alla prova scritta del maxi
concorso per dirigenti scolastici, un professore «comandato» presso gli uffici
della direzione regionale di Foggia, sarebbe stato pizzicato durante il primo
giorno di prova con alcuni foglietti in un vocabolario. Tale episodio sarebbe
avvenuto nella scuola «Elena di Savoia» in via Caldarola, al rione Japigia, uno
degli istituti di Bari in cui si sono tenute le prove scritte, il 14 e 15
dicembre scorso. E a conferma che qualcosa non sia andato per il verso giusto, ci
sono anche le dimissioni - avvenute pochi giorni fa - dei segretari delle due
sottocommissioni, arrivate proprio adesso a concorso ormai ultimato (sono
attese le prove orali). A denunciare tutto il docente Gerardo Troiano. Almeno
un milione di euro la spesa per i contribuenti a causa del “concorso-farsa”.
Contabilità (per difetto) del presidente Anief, Marcello Pacifico,
un’associazione sindacale in rappresentanza di docenti e personale scolastico.
Tra l’incarico dato a Formez (centro-studi del dipartimento della Funzione
Pubblica) per l’elaborazione dei test e la retribuzione per i centinaia di
commissari e presidenti del concorso per dirigenti scolastici. Il Miur di
recente ha comunicato le cifre dei compensi elargiti ai componenti delle
commissioni. Compensi irrisori, avrebbero accusato alcuni. Eppure si parla di
un “compenso base” da 251 euro per il presidente e 209,24 per ogni componente,
più un integrativo di 50 centesimi per ciascun elaborato o candidato esaminato.
In ogni caso – ha comunicato il Miur – “non possono eccedere i 2.051,70 euro”,
con l’eccezione dei presidenti per i quali l’importo va incrementato del 20%.
Considerando che le commissioni sono sparse in tutta Italia il conto per lo
Stato supererebbe il milione di euro. Concorso per il quale ha chiesto lumi
anche l’onorevole del Pd, Antonio Russo, con un’interrogazione parlamentare al
ministro (che tuttavia non ha ancora risposto). Soprattutto perché in alcune
commissioni figurerebbero esponenti di sigle sindacali, fortissime da un punto di
vista rappresentativo nel comparto-scuola. Un conflitto di interessi neanche
così velato. E che dire del concorso nell’insegnamento all’estero. Il
concorsone pubblico per insegnanti all'estero si trasforma in una vicenda
grottesca con tanto di polizia e sospensione della prova. Erano migliaia
stamattina ad affollare lo spazio antistante l'hotel Ergife di Roma sulla via
Aurelia, arrivati da tutta Italia per sostenere la prova di lingua del concorso
per il reclutamento del personale docente e Ata destinato agli istituti
scolastici stranieri. Al bando, gestito dall'agenzia Formez per il ministero
degli Esteri, hanno partecipato oltre 36mila persone da tutta Italia. Ma
qualcosa è andato storto: "Quando ci hanno presentato la prova -- ha
raccontato la concorrente Loredana Tonni -- ci siamo accorti che era una presa
in giro: ognuno di noi doveva rispondere ai 40 quesiti a risposta multipla dopo
averli cercati, uno ad uno, in un volume di oltre 4mila che i partecipanti alla
selezione hanno visto per la prima volta, leggere quattro testi in lingua
straniera e rispondere alle relative domande. Il tutto -- conclude -- nel tempo
record di 45 minuti, comprese parti di testo da tradurre". Fatti i conti:
rispondere a ogni quesito in poco più di un minuto. La protesta dei partecipanti
si è fatta subito sentire. La commissione è stata subissata di lamentele. A
quel punto sono state chiamate le forze dell'ordine. Il presidente della
commissione di concorso ha deciso così di sospendere la prova, assicurando
"che la prova stessa si ripeterà entro questa sera con gli stessi quesiti,
come se nulla fosse successo". "Le modalità di questo concorso sono
fuori da ogni legalità -- ha aggiunto Tonni -- chi è entrato a sostenere la
prima prova conosce già tutti i quesiti delle successive e può preparare
l'esame all'esterno consultando il volume che la commissione ha permesso di
portare con sé". Intanto nelle caselle di posta dei giornali, arrivano
decine di mail, molte con questo contenuto: "Il concorso è da annullare,
siamo stati presi in giro, abbiamo studiato mesi per la selezione".
Tutto questo ambaradan, giusto per dire alle mie amiche di Napoli,
ignorate dai media locali, di non disperare e provare a Roma. Al Consiglio di
Stato. Giusto per rispondere a tutti coloro che gridano “le sentenze non si
criticano: si rispettano e si applicano”. Questi signori, sicuramente
ignoranti, almeno in Diritto, dovrebbero sapere che l’Ordinamento giuridico
prevede l’istituto del gravame. Il termine gravame viene
utilizzato come sinonimo di impugnazione o,
con significato più specifico, per indicare un particolare tipo di
impugnazione, che mira al completo riesame della controversia, in modo da
giungere ad un nuovo giudizio in sostituzione di quello contenuto nella sentenza impugnata,
ritenuto ingiusto. Presupposto del gravame è la soccombenza. Lo scopo è quello
di provocare un nuovo giudizio. La parte fondamentale del gravame è la critica
mossa alla sentenza ritenuta errata ed ingiusta. Oppure si provi la tutela
penale e civile del diritto leso. Sia mai che a
presentare un esposto penale, non ci sia un magistrato di buon cuore che
stabilisca una volta per tutte che almeno colui che ha il dono dell’ubiquità,
qualche reato lo ha commesso e deve risarcirne i danni. E fa niente che era
obbligo dei componenti del Tar, quali pubblici ufficiali, presentare denuncia
penale. Obbligo disatteso ed impunito. Nei tribunali non vince chi ha ragion,
ma chi ha maggior forza dirompente. E lo so io che quei tribunali ben conosco e
me la fanno pagare. Vale per loro, care amiche care quel famoso detto… “Purché
non abbiate offeso persona di riguardo, intendiamoci, m’impegno a togliervi
d’impiccio: con un po’ di spesa, intendiamoci. Dovete dirmi chi sia l’offeso,
come si dice: e, secondo la condizione, la qualità e l’umore dell’amico, si
vedrà se convenga più di tenerlo a segno con le protezioni, o trovar qualche
modo d’attaccarlo noi in criminale, e mettergli una pulce nell’orecchio;
perché, vedete, a saper ben maneggiare le gride, nessuno è reo, e nessuno è
innocente.”. Se non avete Santi in
Paradiso, né in terra (specialmente in Parlamento), chiedete di San Giuda
Taddeo, sarà felice di annoverarvi tra le sue fila: Tutti coloro che son
vittime di cause perse.
Dr
Antonio Giangrande
Presidente
dell’Associazione Contro Tutte le Mafie e di Tele Web Italia
099.9708396
– 328.9163996
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