Regione
Puglia, Lazio, Sicilia e tutte le altre. Per favore non chiamatele Mafia.
«Un
certo tipo di giornalismo, che va per la maggiore, produce un certo tipo di
politica imperante. Questi promuovono un certo tipo di antimafia monopolista:
di parte e di facciata. - spiega il dr Antonio Giangrande, presidente della
“Associazione Contro Tutte le Mafie” www.controtuttelemafie.it , scrittore dissidente che proprio
sul tema della mafia e della mala politica e della mala amministrazione ha
scritto dei libri, tra i tanti libri scritti dallo stesso autore e pertinenti
questioni che nessuno osa affrontare. - I soliti giornalisti promuovono ed i
soliti politici finanziano iniziative della solita antimafia monopolista.
Iniziative volte a dare un’immagine della mafia come la manovalanza del crimine
organizzato. Per loro la mafia deve essere il cafone analfabeta con la lupara
in mano che chiede soldi a strozzo o denaro in cambio di sicurezza. Come dire:
affidati allo Stato che con i soldi estorti con le tasse esso sì ti presta i
soldi e ti assicura benessere, istruzione, cultura, salute, giustizia e sicurezza
(sic). Invece per me la mafia siamo tutti
noi: omertosi, emulatori, collusi e codardi. Questo tipo di giornalismo e
questo tipo di antimafia, che addita gli avversari politici o la manovalanza
criminale come mafiosi, è foraggiato da questo tipo di politica, spesso
regionale. Ed è foraggiato con i nostri soldi estorti con le tasse. Invece di
denunciare lo sperpero di denaro pubblico per amicarsi un certo sistema d’informazione
ed un discutibile sistema antimafia, ai consiglieri ed agli assessori regionali
si dà la colpa di dilapidare i nostri soldi. Ed i cittadini lì ad imprecare. Però
si fa finta di non sapere che quei soldi, di cui a volte facciamo finta di
chieder conto, non sono altro che quelli usati (per voto di scambio) per
attirare favori e benevolenza da parte di quell’elettorato, che oggi è
indignato. Quei soldi servono per comprare il consenso per la rielezione di
quei politici che oggi si manda all’inferno. Fa niente se per mantenere lor
signori si chiudono ospedali e tribunali. Ma tanto per il sistema tutto ciò non
è racket, anche perché è omertosamente taciuto. Sulle emittenti tv vi sono sempre
servizi di parte, se non servizi che raccontano altre realtà (su Studio Aperto
alle 12.47 circa di tutti i gironi vi è un servizio sulla famiglia reale
inglese). Certo che a fare vera informazione si rischia l’oscuramento del
portale web o la galera (ma solo per il direttore de “Il Giornale”, Alessandro Sallusti,
vi è stato il polverone). Anche di questo una certa politica si deve fare
carico. Sul nostro canale Youtube MALAGIUSTIZIA
abbiamo dovuto montare e produrre un video sugli scandali alle Regioni. Un
video tratto da servizi caricati sul web dal TG3, dal 884c25tv e dal TRnews di
Tele Rama. Un video che è bene far vedere a tutti perché si dimostra che tutte le
regioni sono uguali. Spezzoni video di tv anche locali. Vi è anche una parte
riferita alla Regione Puglia di Nicola Vendola (dispensatore di sogni e di
speranze), affinchè ci si renda conto con che tipo di informazione e di antimafia
e di politica il cittadino si deve confrontare e che con questo sistema informativo
è dura debellare.»
Dr
Antonio Giangrande
Presidente
dell’Associazione Contro Tutte le Mafie e di Tele Web Italia
099.9708396
– 328.9163996
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